C’è il Consiglio regionale all’Aquila ma manca la Giunta in aula. Il solo Mario Mazzocca sta lì a difendere la bandiera assediata dell’Esecutivo dalfonsiano, con una maggioranza virtuale sgranata tra sfiancanti ritardi e rinvìi. È bastato il Question Time a far grippare la macchina che il presidente Luciano D’Anfonso vuole »facile e veloce», forse frastornata dai cambi di mezzi scelti dal suo pilota e "conducator", dal camion della campagna elettorale al treno storico di domenica. L’opposizione ci va giù duro e non risparmia ironie. Il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Mauro Febbo: «In questi giorni sono state spesse tante belle parole, fiumi d’inchiostro, espressioni tipo “rivoluzione” annunciando la seduta odierna e il clima di grande laboriosità che si sarebbe respirato in Consiglio ma nella riunione del Question Time, i banchi della maggioranza di centrosinistra e dell’esecutivo regionale erano mestamente vuoti. Così pensano di fare le rivoluzioni? Sciogliendosi come neve al sole?». L’altra campana. «Provvedimenti essenziali, che serviranno per migliorare l’efficienza e l’efficacia dell’attività della Regione - così i capigruppo del Pd Sandro Mariani, dell’IdV Lucrezio Paolini, di Regione Facile Alessio Monaco, di Abruzzo Civico Andrea Gerosolimo e di Centro Democratico Maurizio Di Nicola - Consentiranno di riorganizzare la struttura amministrativa della Regione Abruzzo».
C’è il «Question time» ma non c’è la Giunta
Febbo: «Maggioranza di centrosinistra già liquefatta»
L’AQUILA Luciano D’Alfonso ha scelto di andare veloce e l’ha detto urbi et orbi: è sceso dal camion, è salito sul treno, è andato ovunque, ha visto persino gli ufo. Ma lo "stop & go" del Consiglio regionale sul "Question time" è qualcosa di più di un incidente di percorso. «Mentre in aula si continua a perdere tempo, fuori dai cancelli i dipendenti del Cotir, senza stipendio da 17 mesi, aspettano delle risposte da una sala consiliare deserta. La pantomima va avanti fra ritardi e rinvii» ha stigmatizzato il consigliere regionale del M5S Pietro Smargiassi. «La seduta era stata convocata per le 11. Alle ore 12.30 il presidente ha aperto la seduta, solo per aggiornarla alle 15.30. Alle 16 nuovo rinvio alle 17.30 e poi alle 19» e ancora alle 20. «Sembra che per loro sia un gioco di ruolo e nel frattempo l’Abruzzo naufraga. Con D'Alfonso l'Abruzzo che cambia? Ne siamo certi, ma in peggio». Il capogruppo di Abruzzo Futuro, Mauro Di Dalmazio, chiosa: «L’atteggiamento del governo regionale e della maggioranza è stato grave sul piano politico: una intera giunta regionale assente, a eccezione dell’assessore Mazzocca e del presidente del Consiglio regionale, ha disatteso il “Question Time”». Ci va giù duro il capogruppo di Forza Italia Mauro Febbo: «Siamo appena al secondo Consiglio regionale di questa legislatura e la maggioranza di centrosinistra si è già liquefatta. Siamo stati convocati alle 9.30 per la seduta della Commissione Bilancio in cui erano in discussione due progetti di legge, su cui però non c’era accordo neppure all’interno della maggioranza. E questo sarebbe l’Abruzzo facile e veloce di Luciano D’Alfonso?». Sul dibattito inerente la riorganizzazione della strutturea amministrativa della Giunta, Domenico Pettinari (M5S) mette in guardia da «una pericolosa deriva autoritaria» e dall’«aumento dei costi di funzionamento della macchina regionale».Versione dei fatti totalmente opposta dal lato della maggioranza. I capigruppo del Pd Sandro Mariani, dell’IdV Lucrezio Paolini, di Regione Facile Alessio Monaco, di Abruzzo Civico Andrea Gerosolimo e di Centro Democratico Maurizio Di Nicola. «Non c’è stata alcuna perdita di tempo, né ci sono state valutazioni differenti all’interno della maggioranza. Abbiamo invece lavorato in Commissione, e nella stessa maggioranza, per esaminare anche alcune proposte formulate dalle opposizioni e che a nostro parere meritano un approfondimento». Gli emendamenti erano circa 500. L’approfondimento si farà in Commissione, «per poi arrivare in aula con un testo condiviso da approvare entro Ferragosto. Per noi si tratta di provvedimenti essenziali».