PESCARA Le Rsa della Saga, società che gestisce l'aeroporto d'Abruzzo, tornano a lanciare l'allarme sulle sorti dello scalo, nonostante la ricapitalizzazione per quasi 6 milioni di euro, e tirano in ballo la possibilità che, nelle prossime settimane, le attività si blocchino. «A distanza di mesi», sottolineano Nino Di Bucchianico, Mario Marcucci, Vanessa De Medio e Roberto Di Pietro, «la situazione, invece di risolversi, è drammaticamente peggiorata: allo stato attuale le risorse per la normale operatività dell'aeroporto sono terminate e si teme per le prossime settimane il blocco delle attività». Tutto questo a causa dell'impugnativa, da parte del Governo Letta, della legge che avrebbe dovuto finanziare per 5,5 milioni di euro il piano marketing 2013, e delle «diverse leggi che si sono succedute senza seguito». «Se non si trova la soluzione al problema», evidenziano le Rsa, «rischia di sparire, dopo l'esempio di Airone Technic e di altre realtà, l'intero comparto aeroportuale abruzzese, che genera un impatto occupazionale complessivo di oltre 1.500 unità ed una ricaduta in termini economici sul territorio di circa 110 milioni di euro, senza contare le altre esternalità positive prodotte. Sia ben chiaro», osservano i delegati dei sindacati, «senza aeroporto non c'è sviluppo né tantomeno il rilancio di cui questa regione ha fortemente bisogno. Invitiamo la politica ad ascoltarci», dicono le Rsa, secondo cui serve «una maggiore progettualità: pensare che la soluzione di tutti i problemi sia unicamente la ricapitalizzazione della Saga, non presentare un progetto integrato di sistema di trasporto e turismo e non scegliere quale sia la vocazione dell'Abruzzo significa non voler affrontare definitivamente il problema che si ripresenterebbe nei mesi successivi»