Alessandrini: «È l’ipotesi allo studio dei tecnici, vogliamo mettere in sicurezza la strada prima di farci passare le auto»
PESCARA Corso Vittorio riaperto al traffico, ma solo con la circolazione a senso unico. In quale direzione ancora non si sa. È questa l’ipotesi su cui stanno lavorando i tecnici del Comune, in vista della chiusura della strada nell’area di risulta imposta dal Tar che ha accolto il ricorso della Confcommercio. A rivelarlo è stato ieri il sindaco Marco Alessandrini. «Il nostro obiettivo resta quello di mettere in sicurezza il corso», ha affermato, «dato che la carreggiata è stata dimezzata dopo i lavori, si sta pensando a una riapertura al traffico con il senso unico». Più cauto il vice sindaco e assessore ai lavori pubblici Enzo Del Vecchio. «Questa è solo una delle ipotesi allo studio», ha detto. Quindi, il corso pedonale aperto la sera del primo agosto, in occasione della Notte bianca, sembra destinato a durare poco. Corso Vittorio a senso unico era, tra l’altro, la soluzione prospettata, e mai realizzata, contenuta nel vecchio Piano traffico dell’amministrazione D’Alfonso. Soluzione che all’epoca aveva suscitato un vespaio di polemiche, soprattutto da parte di commercianti contrari a ridurre la circolazione in un solo senso per consentire ai mezzi pubblici e ai taxi, come previsto nel Piano traffico ormai scaduto, di circolare nel senso opposto. Adesso si torna a parlare di senso unico, ma solo per un’esigenza di sicurezza. Il fatto è che l’attuale amministrazione si trova in una sorta di vicolo cieco. Da una parte, deve ottemperare alla sentenza del Tar che impone la chiusura della strada nell’area di risulta, chiusura che, come ha spiegato Del Vecchio, avverrà solo dopo il collaudo del corso e quindi non in tempi brevi; dall’altra, deve trovare una soluzione per riaprire al traffico corso Vittorio, garantendo l’incolumità dei pedoni. Incolumità che, allo stato attuale, non sarebbe assicurata perché il tratto di corso riqualificato dalla precedente amministrazione non ha, di fatto, i marciapiedi. O meglio, l’area che dovrebbe essere riservata ai pedoni è allo stesso livello della strada. Cosa potrebbe accadere con la riapertura al traffico? L’amministrazione sostiene che il pericolo per i pedoni è troppo alto. Ma demolire parte dei lavori già fatti per fare i marciapiedi significherebbe rischiare un danno erariale sanzionabile dalla Corte dei conti. Domani, intanto, la commissione Grandi infrastrutture, su proposta del presidente Francesco Pagnanelli, effettuerà un sopralluogo nel tratto di corso Vittorio riqualificato (da corso Umberto a via Genova), fino alla rotatoria di via Teramo, in vista anche dei lavori che dovrebbero cominciare a settembre per la messa in sicurezza della strada. «Vogliamo avere un confronto con la cittadinanza su questo problema», ha affermato Pagnanelli.