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Data: 05/08/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Ecco il piano del porto di Ortonaa. Attesi posti di lavoro dalle nuove banchine

ORTONA I progettisti del nuovo Piano regolatore portuale (Prp) hanno riconsegnato al sindaco Vincenzo D’Ottavio le tavole modificate dello strumento urbanistico che consentirà lo sviluppo, nei prossimi anni, dello scalo marittimo ortonese. Il prossimo passo è quello di approvare il Prp in consiglio comunale, in pratica una presa d'atto da parte dell’assemblea, per poi continuare la procedura, con il coinvolgimento sostanziale della Capitaneria di porto fino al completamento dell’iter. Probabilmente, per la realizzazione di una nuova “visione” del porto ci vorranno diversi anni e tanti fondi, ma è d'obbligo superare il vecchio Prp risalente ai primi anni Sessanta. Con le modifiche tecniche richieste ai progettisti da parte dell’amministrazione comunale si va, innanzitutto, a togliere la darsena per i mezzi di servizio che andava a “ostacolare” in qualche modo la realizzazione della banchina da parte della Micoperi che sta effettuando importanti investimenti sul territorio e, quindi, ci sarà anche la creazione di nuovi posti di lavoro. Ora, l’azienda ravennate, impegnata nell'offshore, e da tanti anni a Ortona, potrà costruire, a proprie spese, l’approdo nei pressi del suo nuovo capannone ultra tecnologico, per l’assemblaggio di pale eoliche. Che cosa succederà? Le navi con a bordo le pale eoliche entreranno nel porto di Ortona e si gireranno nello specchio d’acqua per mettersi di poppa davanti alla banchina per scaricare i pezzi che poi verranno assemblati per la realizzazione degli impianti per la produzione di energia alternativa. C'è da dire anche che la Micoperi ha diverse iniziative imprenditoriali da portare a compimento in città: non solo nell’ambito delle energie alternative, ma anche centri di ricerca per superare l’uso di prodotti chimici in agricoltura sostituendoli con elementi vegetali biologici. Inoltre, c’è anche una seconda modifica progettuale al Prp che riguarda i rinvio all’ultima fase (quindi minimo tra dieci anni) dell’ampliamento della banchina nord. Mettendo in standby questo intervento si permetterà alle navi Micoperi, ma anche alle mastodontiche Panamax, di avere uno specchio acqueo sufficiente per fare le manovre necessarie nel bacino: d’entrata, d’attracco e di uscita.

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