PESCARA «La Gtm non risponde e allora poniamo le stesse domande al presidente della Regione».
Franco Rolandi, segretario abruzzese della Filt/Cgil, chiama in causa Luciano D'Alfonso sui corsi all'estero dei dirigenti Pierluigi Venditti e Maxmilian Di Pasquale, autorizzati dall'azienda, corsi per i quali la Gtm anticiperebbe le spese che poi verrebbero rimborsate a rate. «Nello specifico e in merito ai corsi di formazione che si sono tenuti (Stati Uniti, Giappone) e che si terranno all'estero (Inghilterra) ed ai quali hanno partecipato o parteciperanno i dirigenti aziendali, - così parte la raffica di domande di Rolandi - si chiede di conoscere cortesemente quanto segue: nelle giornate del corso il personale dirigente della Gtm ha fruito e/o fruirà di regolari giornate di ferie, ha ricevuto dall'azienda somme in acconto da restituire in forma rateizzata attraverso trattenuta in busta paga? Chi ha sostenuto gli eventuali costi relativi all'Iva. I tanto reclamati fondi (Fondirigenti/Fondimpresa) ottenuti sono stati sufficienti per pagare tali corsi o ci sono state spese extra sostenute dalla Gtm? Quali reali benefici e quali elementi migliorativi per l'organizzazione aziendale sono derivati dalla partecipazione dei suddetti dirigenti ai corsi formativi già tenutisi negli Stati Uniti e in Giappone?». Quest'ultimo questito pare cruciale perché spedire due dirigenti apicali a un corso di business management avanzato presuppone che questi riportino in azienda competenze ulteriori rispetto a quelle già in loro possesso. E poi resta da capire quali esperienze nella mobilità possano desumere i due dirigenti della Gtm da megalopoli come Tokio, New York e Londra e come calare le nuove competenze in una realtà completamente diversa quale quella di Pescara. Tanto per dirne una e per restare a casa nostra (la filovia), l'esperienza in Giappone dove c'è la metropolitana di superficie sopraelevata potrebbe fare al caso di Pescara? Tutti quesiti che giriamo volentieri al presidente della Giunta, lodato peraltro da Rolandi per la recente delibera contro i privilegi dei dirigenti delle società partecipate.