PESCARA - Miracoli del trasporto pubblico a Pescara: gli autobus della Gtm, la Gestione trasporti metropolitani, passano anche dove non c’è più una strada percorribile.
Per esempio sul centralissimo corso Vittorio Emanuele II, che è chiuso al traffico da sette mesi causa lavori.
Alla Gtm, però, non sembra che se ne siano accorti, tanto è vero che le fermate di corso Vittorio Emanuele II, dove transitavano quasi tutte le linee pescaresi, risultano essere attive non solo sugli opuscoletti degli orari stampati e ditributi a metà giugno, ma anche sul motore di ricerca del sito della Gtm (Guarda) . E pure sugli avvisi di tutte le fermate cittadine e addirittura, almeno fino a pochi giorni fa, sul dispay luminoso delle fermate di corso Vittorio Emanuele II, dotato di paline intelligenti ma evidentemente poco aggiornate (Guarda la palina di C.so Vittorio Emanuele II).
I sindacati accusano da mesi del disservizio il presidente della Gtm, Michele Russo, non tanto per le sue responsabilità oggettive, ma perché è un riconosciuto esperto di comunicazione, da anni imprenditore nel campo della pubblicità e che in questo caso "non sembra essere stato all’altezza della sua fama". Gli stessi sindacati ironzziano sul fatto che proprio in queste settimane i dirigenti aziendali della Gtm si trovano a Londra a partecipare, comunque a loro spese, a corsi di inglese manageriale 'business management avanzato per nuove competenze'.
"Posso capire - ribadisce ad AbruzzoWeb Patrizio Gobeo della Filt Cgil - che la società non se la sia sentita di ristampare le 30 mila copie degli opuscoli, con le informazioni corrette. Quello che è inaccettabile è, però, che non si provveda almeno ad aggiornare il sito web, consutato quotidianamente da tantissimi utenti, sostituire le tabelle degli orari nelle fermate cittadine, mettere avvisi dell avventuia sopressione nelle pensiline di corso Vittorio Emanuele II".
Il problema è anche che a risultare sballati sono gli orari di arrivo e di partenza degli autobus.
"Gli autobus ora passano in una parallela di corso Vittorio Emanuele, un tragitto più breve, senza semafori e con meno traffico, quindi gli orari effettivi non corrispondono più con quelli calcolati con il presente tragitto".
A pagare le conseguenze del disservizio, in particolare, sarebbero i turisti.
"Di persona - rivela Gobeo - ho dovuto spiegare a due giapponesi dove andare a prendere l’autobus per l’aeroporto, perché era un’ora che aspettavano invano in una fermata di corso Vittorio Emanuele, non potendo sapere è preclusa al traffico".