VASTO Ventiquattro agosto, stazione ferroviaria di Vasto-San Salvo, ore 14: un turista arriva in stazione per fare un biglietto per l'estero ma deve rinunciare. La biglietteria è chiusa da tre giorni. Quella automatica è disponibile ma non tutti sono in grado di utilizzarla. Una religiosa chiede aiuto ad un turista. Un pensionato di Torino va su tutte le furie. «Questa sarebbe una località turistica? Ma se non ha neppure una biglietteria alla stazione ferroviaria», ha protestato l'uomo. La situazione si trascina così da giorni. Da parte di Trenitalia nessuna spiegazione . La data della riapertura dello sportello con l'operatore non si conosce. Uno dopo l'altro i cittadini vedono sparire i servizi. Le Ferrovie non hanno ritenuto necessario aprire la biglietteria neppure ieri, nella giornata clou del controesodo. Cosa accadrà con l'arrivo dell'autunno? E' triste dirlo, ma Vasto si sta spegnendo e sta tornando indietro di decenni .Non avere neppure un operatore per fare un biglietto per l'estero o anche solo per chiedere informazioni è gravissimo. Anche lo scorso anno nel mese di giugno la biglietteria era rimasta chiusa per l'assenza dell'operatore. Trenitalia però aveva sistemato un cartello che indicava all'utenza le alternative. Quest'anno nulla. Gli sportelli sono tristemente abbassati in piena stagione turistica. Vasto, "ridente località turistica" non ha più nessuna voglia di sorridere. Uno dopo l’altro i cittadini vedono sparire i servizi. Le caserme si svuotano, spariscono i posti letto in ospedale, mentre la conferenza stampa di presentazione dell'edizione 2014 del Film Festival è stata fatta a Pescara. Ora tocca alla stazione ferroviaria. I convogli che si fermano nello scalo istoniense sono ormai pochissimi. E' di due giorni fa l'accorato appello fatto al ministro Maurizio Lupi dal presidente dell'Assostampa di Vasto, Giuseppe Catania. Il giornalista ha chiesto al ministro di venire a verificare di persona quello che accade a Vasto per poi riferire i disagi a Trenitalia . «La verità è che di questa città non interessa più a nessuno», protesta un gruppo di pendolari. Nel 2013 le Ferrovie affiggevano avvisi ai viaggiatori in quattro lingue. «Quest'anno la città e i turisti non hanno diritto neppure ad un cartello in dialetto», lamentano i cittadini