Maggioranza scricchiolante ieri in occasione del voto sulla delibera relativo all’efficientamento della pista dello scalo dei Parchi. Prima della discussione l’opposizione ha chiesto la verifica del numero legale, uscendo fuori dall’aula. Fra i banchi sono rimasti solo in 15, troppo pochi per procedere al voto. Alcuni consiglieri fedelissimi come Tonino De Paolis e Salvatore Placidi, fuori città, non hanno potuto assicurare i numeri. A complicare la situazione l’atteggiamento di alcuni dissidenti come Giuseppe Ludovici e Pierluigi Mancini, pezzi di Api, che si sono dileguati. Maggioranza in debito di ossigeno dunque, su una delibera importante senza la cui approvazione lo scalo rischia di vedersi revocare dall’Enac la certificazione. I lavori infatti devono essere fatti entro il 15 settembre, pena la revoca. E dire che la delibera era stata spacchettata grazie a un emendamento presentato dall’assessore con delega allo scalo, Emanuela Iorio, che rinviava la parte relativa all’esproprio di alcuni terreni agricoli per l’ampliamento della recinzione mantenendo in delibera solo la parte relativa alla resa della pista, ossia l’ottimizzazione della parte finale della stessa. Il Consiglio tornerà a riunirsi domani in seconda convocazione. Il sindaco Massimo Cialente ha puntato l’indice in particolare contro Giuseppe Ludovici e Pierluigi Mancini, prendendo atto che sono ormai fuori dalla maggioranza. «Ludovici è uscito da molti mesi perché non era d’accordo sulle nomine all’Onpi - ha svelato Cialente -. Dopo le dimissioni di Riga, l’Api ha chiesto ruolo importante, credo che Mancini abbia scelto di passare all’opposizione per il no ricevuto. Mi interessa che la città sappia che qui si sta scherzando mentre abbiamo in ballo la ricostruzione». Prima della mancanza del numero legale il Consiglio ha approvato all’unanimità una mozione urgente che impegna il sindaco a sventare la soppressione della Corte d’Appello. Cialente è tornato a rassicurare sottolineando che il Ministero manterrà la Corte aquilana che tornerà ben presto a palazzo di Giustizia.