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Data: 27/08/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Nuove tasse, 300 euro in più a famiglia La stangata a Pescara

PESCARA Dai 200 ai 400 euro in più all’anno. Ecco quanto costeranno in media gli aumenti delle tasse approvati lunedì scorso dalla giunta. Le aliquote di Imu (imposta sugli immobili) e Tasi (tassa sui servizi indivisibili, come polizia urbana, pubblica illuminazione, verde, manutenzione strade) sono state portate al massimo e stessa cosa accadrà con l’addizionale comunale Irpef. E non è finita qui. Nelle prossime settimane l’amministrazione comunale varerà anche le nuove tariffe della Tari, la tassa sui rifiuti che ha sostituito da quest’anno la Tares. La Tari verrà rimodulata: si propone di passare da 50 per le famiglie e 50 per le imprese, a 60 e 40. Anche in questo caso ci saranno aumenti per i cittadini. Intanto, ieri il sindaco Marco Alessandrini e l’assessore ai tributi Bruna Sammassimo hanno spiegato che l’amministrazione comunale è stata costretta ad alzare tutte le tasse. «La precedente giunta ci ha lasciato in eredità dei conti disastrati, non avevamo altra scelta», ha detto il primo cittadino. Centrodestra e Movimento 5 Stelle, però, si stanno già organizzando per fare una dura opposizione per correggere in consiglio questi aumenti. Stangata da 300 euro. Ogni famiglia pagherà in media dai 200 ai 400 euro in più di tasse locali, per effetto di questi aumenti. È quanto emerge da alcuni calcoli. Se si prende una famiglia proprietaria di una casa in centro in cui abita, con una rendita catastale di 700 euro e un reddito annuo di 30.000 euro, la spesa per le imposte salirà addirittura di 387 euro rispetto all’anno scorso. Il conto è presto fatto. L’anno scorso, questa famiglia non pagava l’Imu essendo proprietaria della prima casa. Quest’anno su quell’appartamento dovrà pagare la Tasi al 2,5 per mille, per un totale di 294 euro. C’è poi l’addizionale Irpef che verrà portata al massimo, cioè dallo 0,49 allo 0,8 per cento. Questo significa che la spesa per l’addizionale passerà dai 147 ai 240 euro, cioè 93 euro in più. Totale complessivo: 387 euro. Meno consistente l’aumento per un proprietario di una seconda casa sfitta, con rendita di 745 euro e residente in locazione con reddito di 30.000 euro. L’aliquota Imu passa da 10,25 al 10,60 per mille. Ciò significa che la spesa per le tasse della seconda casa salirà da 1.282,89 euro a 1.326,69, cioè 43,8 in più. Ma questo contribuente pagherà anche il 30 per cento della Tasi, essendo in affitto, cioè 88,2 euro. Oltre all’addizionale Ipef, più 93 euro. Le tasse aumenteranno, quindi, di 225 euro. Le ragioni di Alessandrini. «In questi mesi», ha spiegato il sindaco, «abbiamo affrontato una situazione drammatica nei conti del Comune. Ci sono state anticipazioni presso la tesoreria per oltre 30 milioni di euro. Poi, ci sono stati ritardi e rinvii ingiustificati da parte della precedente amministrazione nella gestione delle entrate. Ad esempio, non hanno introdotto la Tasi, non hanno richiesto acconti per la Tari». «Questo complesso di fattori», ha proseguito Alessandrini, «ha comportato per la prima volta nella storia del Comune di Pescara un parere negativo da parte del collegio dei revisori nel rendiconto 2013, approvato dalla maggioranza con grande senso di responsabilità». «Il lavoro svolto nel mese di agosto», ha fatto notare la Sammassimo, «ha fatto emergere un incremento della spesa derivante da partite obbligatorie che nel 2013 erano state rinviate, per oltre 4 milioni; una diminuzione delle entrate di oltre 5 milioni. La somma delle minori entrate e delle maggiori spese ha determinato un saldo negativo pari a 7 milioni». Secondo i calcoli dei tecnici, la Tasi al 2,5 per mille porterà un gettito di 10 milioni 400mila euro, cioè i soldi che lo Stato versava fino all’anno scorso e ora non più per coprire l’esenzione Imu prima casa. Altri 2 milioni 350mila arriveranno con l’aumento delle aliquote dell’Imu e l’eliminazione di tutte le agevolazioni. Infine, 4 milioni in più dall’aumento dell’addizionale Irpef. Totale: 16 milioni 750mila euro in più.

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