PESCARA La manovra o stangata che dir si voglia non viene negata dal sindaco di Pescara Marco Alessandrini. Il quale ammette che l'Amministrazione comunale si accinge ad aumentare praticamente tutte le tasse. Cosa che, del resto, il centrodestra aveva ampiamente previsto un mese fa quando si cominciò a parlare di Tasi, Tari, Irpef e via tassando.«È chiaro che questa manovra, pesantissima per l'Amministrazione e per i cittadini, - afferma Alessandrini - sarà portata al confronto con le categorie produttive, i sindacati e i cittadini durante incontri che faremo nei prossimi giorni sia a Palazzo di Città che nei quartieri». Il sindaco si riferisce all'iniziativa della Giunta itinerante che, a bordo di bus Gtm, si sposterà da un quartiere all'altro, per spiegare cosa vuole fare da grande il centrosinistra. Più difficile sarà spiegare l'escalation della tassazione a ceti e categorie in bolletta da anni. Poi Alessandrini va oltre la semplice ammissione sulla situazione deficitaria delle casse municipali: «Al termine di questo processo sarà il Consiglio comunale a decidere se Pescara potrà essere salvata dal dissesto - dice senza mezzi termini - sull'orlo del quale è stata portata da chi oggi dice di non avere responsabilità e colpe, al punto da non votare il consuntivo che ha contribuito a provocare tale situazione». È la conferma che gli aumenti salati di Tasi, Imu e Irpef ci saranno che il preventivo 2014 sarà il classico bilancio da lacrime e sangue. Per l'ennesima volta, infine, Alessandrini ha rifatto la storia del «disastro economico ereditato dalla precedente Amministrazione», prima di indicare cosa fare per uscire dall'impasse. Tra gli obiettivi, ha sottolineato, spicca «la riduzione della spesa in tutti i capitoli in cui era possibile farlo, con un risparmio sul fronte del personale per l'assunzione dei dirigenti, staff del sindaco e direttore generale, pari a 300 mila. Ci sono due dirigenti in meno nominati all'esterno e due sono scelti all'interno del Palazzo. Inoltre, l'incarico di direttore generale è stato assegnato al segretario Antonello Langiu». Che per questo guadagnerà di più, ma Alessandrini insiste che si risparmieranno almeno 70mila euro dal momento che il direttore generale (con il sindaco Mascia era Stefano Ilari) percepiva 110mila euro lordi l'anno. Eppure, nonostante tutti questi tagli e ritagli i conti non tornano. Dov'è l'errore?