ROMA «Ntv non molla, e il tweet di Gasparri è gravissimo» tanto che lo abbiamo querelato. Antonello Perricone, presidente di Nuovo trasporto viaggiatori (Ntv), smentisce che l’azienda che con “Italo” ha dato filo da torcere alle Ferrovie, stia per chiudere, come il vicepresidente del Senato forzista aveva annunciato. «Presto chiuderete siete quasi falliti, rischioso comprare i biglietti da Della Valle & Montezemolo», il tweet di Gasparri. «È vergognoso che un vicepresidente del Senato abbia scritto quelle cose, ed è sorprendente che nessuno della politica abbia reagito chiedendo per esempio le sue dimissioni», dice Perricone. Sui quotidiani però è rimbalzata anche l’indiscrezione che Ntv potrebbe annunciare la messa in mobilità di 300 dipendenti su un totale di mille, (80 peraltro già in contratto di mobilità). Notizia che ha già messo in allarme l’Ugl che ha chiesto all’azienda di chiarire, chiamando in causa il governo Renzi perché secondo il sindacato sarebbe «uno degli effetti collaterali del decreto competitività in termini di ricadute occupazionali», spiega Favetta invitando però Ntv a «non utilizzare il taglio delle agevolazioni tariffarie come alibi per coprire propri errori gestionali». Le perdite di Ntv infatti sono arrivate a 156 milioni in due anni per un debito complessivo a quota 781 milioni di euro. E questo malgrado Ntv, in un biennio di attività, ha avuto un notevole e costante aumento di fatturato con i passeggeri passati da due milioni a 6,5. Il colpo di grazia sarebbe arrivato dopo la guerra dei prezzi scatenata da Trenitalia (per la quale Ntv ha presentato ricorso all’Antitrust), e con il decreto sulla competitività presentato dal ministro dello Sviluppo, Guidi, che ha abolito il regime tariffario agevolato introdotto nel 1963, provocando un incremento di costi per l’azienda di 15-20 milioni all’anno. «Siamo soddisfatti di come sta andando la domanda del mercato verso di noi» dice Perricone, accusando la politica di avere varato la liberalizzazione per poi abbandonarla «in mezzo a guado senza assicurare un arbitro che vigilasse sulla parità di condizione di accesso al servizio». «Rimarremo in pista anche per evitare all’Italia l’onta del fallimento della più importante liberalizzazione degli ultimi vent’anni», aggiunge Perricone, ammettendo che Ntv «è impegnata in una dura operazione di ristrutturazione del proprio modello industriale, tagliando costi e forniture.