PESCARA La Lista Teodoro non voterà il bilancio di previsione 2014 se la Giunta Alessandrini confermerà la stangata contemplata nel bilancio di previsione 2014. Una spallata che fa rumore se si pensa che in Giunta c’è Veronica Teodoro, figlia di Gianni, che è il leader della lista. Ad aprire la prima crepa nel centrosinistra è stato Massimiliano Pignoli, consigliere teodoriano doc, che ha messo sull’avviso sindaco e assessori: «Non possiamo accettare aumenti indiscriminati che penalizzano le famiglie e soprattutto le troppe famiglie già stremate dalle tasse». Al fianco di Pignoli, il capogruppo della Lista Piernicola Teodoro ha assentito senza commentare e Gianni Teodoro ha approvato, aggiungendo che «è ora di fare un’operazione verità. Il sindaco deve uscire allo scoperto e dire chiaramente apertamente quali conti ci ha lasciato il centrodestra. Se è vero, e ne siamo strasicuri, che le responsabilità della situazione di pre-dissesto finanziario sono della precedente Amministrazione, è il momento di mostrarlo ai cittadini pescaresi. Nel frattempo è il caso di mettersi al lavoro per vedere dove e come si possono recuperare le risorse per non salassare i contribuenti». Teodoro, dunque, sventola il cartellino giallo al "suo" sindaco per appoggiare il quale si è preso contumelie da destra e da sinistra. Ma la "fedeltà" alla causa della maggioranza viene dopo la fedeltà che i Teodoro hanno verso il loro bacino elettorale, che è fatto appunto di famiglie dei quartieri periferici, di famiglie in gravi difficoltà economiche per le quali diventa impossibile pagare anche un solo euro in più. E in nome di questo welfare alla pescarese, i Teodoro avvisano la Giunta Alessandrini. Altri avvisi arrivano dall’esterno, dalle associazioni di categoria e dai sindacati. Questi ultimi, in particolare Cgil e Cisl, hanno portato in aula molte persone (iscritti e lavoratori) che hanno applaudito solo Enrica Sabatini (Movimento 5 Stelle) e contestato l’aumento di tutti i tributi. Da Emilia Di Nicola della Cgil e Umberto Coccia della Cisl è arrivato all’unisono un richiamo fortissimo: «Comprendiamo le difficoltà del Comune a far quadrare i conti, ma non è possibile ricorrere, come unica soluzione, all’aumento delle tasse. E poi non è possibile aumentarle tutte nello stesso momento e senza prevedere detrazioni. Serve una gradualità e una rimodulazione delle aliquote ed è per questo che chiediamo un incontro urgente al sindaco». Non meno crude le parole delle associazioni di categoria: Confcommercio si è già espressa, ieri hanno fatto capolino in sala consiliare Confesercenti e Cna. Il direttore provinciale di quest’ultima, Carmine Salce, ha invitato l’amministrazione a mettere a frutto il patrimonio comunale (anche vendendo immobili) per fare cassa e recuperare risorse preziose, citando l’esempio dello stadio Adriatico «che ha costi di gestioni enormi e che invece potrebbe essere data alla Pescara Calcio». A proposito di stadio Adriatico e del suo utilizzo, ci risulta che il Comune abbia concesso la struttura gratuitamente alla Figc per la partita dell’Under 21 con la Serbia. Cosa che ha provocato qualche polemica in commissione Sport, con i soli Adamo Scurti (Pescara persone comuni) e Massimiliano Di Pillo (M5S) unici contrari. «Per la cronaca l’affitto del campo ammonta a poche migliaia di euro - precisa Di Pillo - ma si è deciso di fare comunque un regalo alla federazione sportiva più ricca in assoluto». Insomma, dentro e fuori il Palazzo tutti hanno una ricetta anti-tasse, l’unica a non avercela è proprio la Giunta di centrosinistra. Il sindaco Marco Alessandrini e l’assessore al Bilancio Bruna Sammassimo continuano a gettare la croce addosso al centrodestra che li avrebbe lasciati in braghe di tela, ma intanto ieri sera sì dovuta tenere una riunione dei capigruppo per tentare una mediazione. In questo momento le opposizioni menano le danze anche perché sentono di avere alle spalle il malcontento generale dei cittadini. La maggioranza deve scendere a patti se vuole approvare il bilancio e può farcela solo trovando i milioni di euro necessari per ridurre gli aumenti delle tasse.