L'AQUILA - Ieri il crollo di un balcone in una delle palazzine del progetto C.A.S.E a Cese di Preturo (L'Aquila). Oggi la decisione del sindaco del capoluogo abruzzese, Massimo Cialente, di vietare, per precauzione, di affacciarsi dai balconi di 22 palazzine situate in altre new town costruite per ospitare i cittadini aquilani, rimasti senza casa dopo il terremoto del 6 aprile 2009. Il divieto riguarda tutti gli edifici realizzati dalla stessa impresa di costruzione, la ATI Iter/sle/Vitale.
Dopo un sopralluogo effettuato dal personale del Settore Ricostruzione Pubblica e Patrimonio e della polizia municipale, infatti, "è emerso che le cause che hanno generato il crollo del balcone - si legge nell'ordinanza - sono da attribuire alle infiltrazioni d'acqua in corrispondenza dell'attaccatura del balcone alla muratura verticale dell'edificio, che hanno portato al totale marcimento della struttura portante lignea del balcone".
Vista la possibilità che incidenti simili possano verificarsi in altri appartamenti che presentano la stessa struttura e che sono stati realizzati con lo stesso materiale, il primo cittadino ha vietato "l'accesso ai balconi presenti nei rispettivi appartamenti assegnati - prosegue l'ordinanza -, nonché il transito e sosta nelle aree condominiali sottostanti i balconi" di 22 piastre di Arischia, Cese di Preturo, Coppito 2, Collebrincioni, e Sassa Nucleo industriale.
Balcone sotto sequestro.Intanto oggi il personale del comando provinciale e della sezione di polizia Giudiziaria del Corpo Forestale dell'Aquila ha sequestrato il balcone crollato ieri su quello del piano inferiore. Il pm ha disposto anche il sequestro della porzione esterna della facciata dell'edificio dove è avvenuto il crollo, per procedere agli accertamenti tecnici e verificare le cause. Il resto del palazzo resta non sequestrato e, quindi, abitabile, tranne ovviamente gli alloggi coinvolti nel crollo.
Nei prossimi giorni proseguiranno le indagini per risalire ad eventuali responsabilità penali legate alla realizzazione della struttura crollata e all'identificazione dei soggetti coinvolti. Ieri il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, aveva ipotizzato l'indagine giudiziaria annunciando che avrebbe portato le carte alla procura della Repubblica che, comunque, da quanto si è appreso, si è mossa di propria iniziativa.