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Pescara, 24/11/2024
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Data: 05/09/2014
Testata giornalistica: Il Centro
«Tasse, scelta impopolare ma necessaria». Lettera di Alessandrini ai pescaresi: c’era una voragine di 20 milioni, entro l’anno dovranno essere reintegrati 30 milioni

PESCARA La spiegazione logica della manovra finanziaria «lacrime e sangue» che ha portato a un’impennata ai massimi livelli delle aliquote Tasi e Imu arriva dalla penna del sindaco Pd Marco Alessandrini. Il giorno dopo il voto, il primo cittadino motiva la stangata sulle imposte comunali in una lettera aperta con la quale si rivolge ai cittadini senza intermediari, definisce il pacchetto finanziario approvato in consiglio come «la scelta più impopolare di tutte» e coglie l’occasione per rilanciare un patto con i pescaresi, con l’impegno a correggere il tiro in vista del bilancio 2015. Nel frattempo le opposizioni alzano l’asticella dello scontro e definiscono la delibera sulla Iuc, l’imposta unica comunale, come «un salasso senza precedenti», una «ghigliottina» calata sulla città «senza possibilità di ribattere», ma anzi compiendo «un’operazione antidemocratica e antistorica». «Sapevamo che sarebbe stata la scelta più impopolare di tutte sin dalla campagna elettorale», scrive il sindaco Alessandrini, «da allora speravamo che, con i conti alla mano, quando sarebbe arrivato il momento, avremmo potuto provare ad evitarla. In questi mesi ci abbiamo provato, girando e rigirando cifre che lasciavano poco spazio a manovre e tentativi. Ora davanti abbiamo solo l’orizzonte di lavorare per migliorare le cose, con l’impegno di alleggerire la pressione nel prossimo bilancio, per il 2015. Al nostro arrivo abbiamo trovato un bilancio pieno di vuoti, sotto la lente di Corte dei conti e revisori, provato da tante spese rinviate e da altre volute a tutti i costi, fatte senza avere la capacità di affrontarle. In cassa, una voragine di circa 20 milioni, documentata dalla tesoreria, dove entro l’anno dovranno essere reintegrati 30 milioni». Il sindaco assicura che i tagli al superfluo ci sono stati: «Dalla spesa corrente», prosegue la nota, «abbiamo tagliato il tagliabile: per andare oltre i 4 milioni operati, avremmo dovuto bloccare fino alla fine dell’anno l’attività di scuole, asili, tribunale, mercati, luoghi della cultura, manutenzioni, protezione civile, rinviando bollette, riscaldamento e utenze al prossimo anno e ipotecando così anche il futuro. Le proposte di ulteriori tagli da parte delle minoranze le abbiamo vagliate con attenzione, purtroppo si sono rivelate irrealizzabili». I 10 milioni e 400 mila euro di trasferimenti dallo Stato saranno coperti con la Tasi, mentre altri 6 milioni arriveranno con l’Imu e l’addizionale Irpef. «Senza questa scelta», sottolinea il sindaco, «l’ente rischia il default, il fallimento, un commissario prefettizio assumerebbe le medesime iniziative, procedendo a dei tagli lineari, ciechi e indiscriminati. È una manovra su cui noi abbiamo messo la faccia. A cosa serve? A stipulare un patto con la cittadinanza, sicuramente in difficoltà e in crisi. Mentre chiudiamo questo bilancio siamo già al lavoro su quello del 2015, che sarà farina del nostro sacco dall’inizio alla fine, errori compresi».

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