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Pescara, 24/11/2024
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Data: 05/09/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Cassazione: assenze «strategiche», licenziato lavoratore del Chietino. Pochi giorni di malattia, ma agganciati ai fine settimana. La Corte dice no

CHIETI Brutto colpo per gli assenteisti: troppi giorni di malattia, agganciati al fine settimana in coincidenza con turni di lavoro sgraditi, possono costare il posto di lavoro. E questo anche se non si supera il limite dei giorni di assenza consentiti per contratto, se il datore di lavoro può dimostrare che quelle assenze hanno inciso sulle prestazioni e creato danni organizzativi. La Cassazione ha convalidato il licenziamento di un lavoratore di un'azienda di materiale edile della provincia di Chieti, colpevole di assenze «strategiche», e che per questo aveva fornito «una prestazione lavorativa non sufficiente e proficuamente utilizzabile dall'azienda». La Corte d'appello dell'Aquila aveva accertato, ascoltando come testimoni i colleghi, le assenze sistematiche, per «un numero esiguo di giorni», ma «reiterate», a «macchia di leopardo» e «costantemente agganciate» ai giorni di riposo. E se questo è stato il comportamento del lavoratore, non può essere fatta valere l'obiezione, mossa nel ricorso, di non aver superato con le assenze la somma dei giorni di malattia consentiti per dimostrare il licenziamento premeditato, senza giusta causa. Spiega la Corte: le assenze «comunicate all'ultimo momento determinavano la difficoltà, proprio per i tempi particolarmente ristretti, di trovare un sostituto», con «malumori nei colleghi che dovevano provvedere» al rimpiazzo.

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