MONTESILVANO Una diffida al Comune in tema di filovia affinché si impegni a far rispettare una serie di direttive prima della riapertura del cantiere prevista per il 20 settembre. L’iniziativa, che porta la firma del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle e del deputato montesilvanese, Andrea Colletti, è stata illustrata in un documento indirizzato all’amministrazione comunale, all’indomani dell'incontro tra il sindaco Francesco Maragno, l’assessore Paolo Cilli e il dirigente Gianfranco Niccolò, con i tecnici dell’impresa Balfour Beatty Rail e della Gtm. «Il M5S è contrario all’opera perché costituisce uno spreco di denaro pubblico», scrivono i grillini. «Premesso ciò, il movimento chiede che la ripresa dei lavori debba essere subordinata, inderogabilmente, al rispetto di una serie di condizioni tecnico-economiche». Cinque, complessivamente, i diktat dei pentastellati a cominciare dall’«impegno formale della Bbr a mettere a norma il fondo stradale, sia dal punto di vista della tenuta strutturale per l’impiego di un tram su gomma del peso di trenta tonnellate, attraverso la realizzazione di un massetto di calcestruzzo rinforzato di spessore confacente da applicare all’intera estensione del tracciato dedicato, sia per la piena accessibilità dei portatori di disabilità alle banchine di fermata, attraverso l’eliminazione e il definitivo superamento di tutte le barriere architettoniche». Il tutto a costo zero per il Comune che dovrà approvare, in sede di assemblea civica, «una variante progettuale, preventivamente approvata dalla direzione Lavori, dal ministero dei Trasporti e dalla Regione Abruzzo, munita della prescritta “validazione di conformità” rilasciata da un ente terzo». Terza conditio sine qua non è che la Gtm produca «un piano economico-finanziario aggiornato, da cui possa rilevarsi l’entità del costo chilometrico del servizio proposto e degli oneri complessivi annuali di gestione e manutenzione dell’impianto, calcolati sulla base delle percorrenze stimate per i sei rotabili in esercizio, con l’indicazione degli enti territoriali su cui graveranno proporzionalmente le spese». I pentastellati chiedono, inoltre, che venga fornita l’assicurazione tecnica che il filobus sia dotato degli accumulatori di bordo, indispensabili per assicurare bassi livelli d’inquinamento atmosferico nei tratti in cui il mezzo non viene alimentato elettricamente e che l’eventuale rimodulazione da parte della Gtm dei servizi di trasporto in atto, a seguito dell’entrata in funzione della filovia, venga concordata preventivamente con l’amministrazione comunale. Il M5S avverte che si sta attivando per diffidare legalmente il Comune affinché si verifichino tutte queste condizioni.
«Nessuno spreco di denaro pubblico». Questa la replica dell’assessore Paolo Cilli in merito alla diffida del M5S sulla filovia. «I lavori», chiarisce Cilli, «sono completamente a carico della Gtm. Il Comune in previsione della riapertura del cantiere concederà esclusivamente l’occupazione del suolo pubblico per il cantiere stesso che interesserà il manto stradale della Strada Parco, la tesatura dei cavi e l’abbattimento delle barriere architettoniche presenti sul tracciato». Cilli rivela, inoltre, che l’amministrazione ha chiesto alla ditta di provvedere anche all’abbattimento delle barriere di accesso alla strada di competenza comunale. In merito alle altre richieste, Cilli invita i grillini a «presentar le direttamente alla Gtm, poiché la società di trasporto è l’unico interlocutore che ha le adeguate informazioni per rispondere».