L’AQUILA. Il vicepresidente Giovanni Lolli chiama a raccolta le imprese del cratere aquilano per affrontare la questione della restituzione delle somme percepite dalle imprese stesse quale contributo per la ripresa dell'attività produttiva post terremoto.
Lunedì prossimo alle ore 15 presso l'Auditorium di Palazzo Silone all'Aquila, il vicepresidente con delega alle Politiche della ricostruzione incontrerà infatti i rappresentanti delle imprese aquilane e tutte le associazioni di categoria per concordare una linea di condotta da tenere davanti al Governo nazionale che per conto della Commissione europea ha richiesto, lo scorso 4 agosto, la documentazione contabile di aziende e privati con partita Iva relativa ai danni subiti e altre compensazioni ricevute.
Il totale delle agevolazioni fiscali e contributive si aggira intorno a 180 milioni di euro. «Stiamo parlando di numeri rilevanti - ha detto Lolli - perché ci sono qualcosa come 3585 beneficiari, di cui 115 imprese, che hanno ottenuto agevolazioni superiori al ‘de minimis’ (200 mila euro, ndr) e altri 17.493 beneficiari al di sotto di quella soglia».
Subito dopo la richiesta del Governo, Lolli aveva convocato l'11 agosto le imprese del cratere assicurando che avrebbe avviato con il governo nazionale, e in particolare il sottosegretario Gozi, un'interlocuzione specifica per capire la consistenza dell'indagine conoscitiva avviata dalla Commissione europea sul regime degli Aiuti di Stato erogati dopo il terremoto del 2009.
Questo tipo di accertamento è stato avviato anche per tutte le altre regioni colpite da calamità naturale? O la documentazione richiesta fa riferimento solo alle aziende del cratere che hanno avuto agevolazioni superiori alla soglia del de minimis?
L’indagine disposta dalla Commissione europea nasce dal fatto che l’agevolazione fiscale non ha stabilito alcun nesso tra l’aiuto concesso e il danno subito a seguito del terremoto e quindi la ricognizione servirebbe ad individuare aziende che, da tale abbattimento, hanno ottenuto benefici economici superiori ai danni subiti. Il Governo italiano, infatti, ha concesso agevolazioni fiscali con la legge 183/2011, prima della formale notifica alla Commissione avvenuta nel luglio 2012.
«E’ una circostanza che dobbiamo assolutamente scongiurare - ha concluso il vicepresidente Lolli - perché significherebbe chiedere alle aziende del territorio di ridare indietro liquidità in un momento così drammatico per la nostra economia».