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Pescara, 24/11/2024
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06/09/2014
Il Messaggero
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Tasse, lunedì nuovo consiglio, si decide chi pagherà di più. Bisogna stabilire fasce, categorie, esenzioni e incentivi |
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Si torna in aula lunedì per la battaglia sulle tasse. Il consiglio comunale è chiamato ad approvare il regolamento sulla Iuc, l'Imposta unica comunale che accorpa tre voci di fiscalità: quella sul possesso degli immobili (una quota parte sarà anche a carico degli inquilini); la Tari, per lo smaltimento dei rifiuti e la Tasi, che riguarda invece i servizi indivisibili, come l'illuminazione pubblica. Dopo aver fissato le aliquote, che le opposizioni hanno definito una "stangata senza precedenti piovuta sulla città", si tratta adesso di spalmare le imposte sui contribuenti: utenze domestiche, categorie professionali e commerciali, stabilendo fasce di esenzioni, incentivi o sanzioni (ad esempio per i locali sfitti) che potrebbero aggiustare il tiro rispetto al salasso varato dalla maggioranza. Fermo restando che da questa manovra dovranno entrare nelle casse del Comune 16 milioni di euro, di cui 10,5 necessari a coprire i mancati trasferimenti dallo Stato. I tempi sono ormai strettissimi. Per potere incassare la rata di acconto sulla Tasi del 16 ottobre, i Comuni devono deliberare e consegnare i regolamenti entro il 10 settembre, cioè mercoledì prossimo. Il mancato rispetto di questo termine consentirebbe ai proprietari di immobili di versare tutto a dicembre, con aliquota base all'1 per mille. Sempre a proposito di imposta sulla casa, ci sono tuttavia aspetti ancora poco pubblicizzati contenuti nel cosiddetto decreto Imu del governo pubblicato il 14 luglio scorso, come la norma sulla "morosità incolpevole", che gode tra l'altro di una copertura finanziaria di 40 milioni di euro, di cui 20 per il 2014 e l'altra metà per il 2015. Si tratta di contributi erogati dai Comuni a favore di chi, a causa della crisi o di problematiche familiari accertate, si sono trovati nella impossibilità di pagare il canone di affitto. La copertura è per un massimo di 8 mila euro. La brutta notizia è che l'Abruzzo potrà agganciarsi a questa norma solo tra gli ultimi vagoni. Il plafond messo a disposizione dal governo verrà infatti ripartito su base regionale ma con priorità per le Regioni virtuose che si sono distinte nell'approvazione di normative mirate a ridurre il disagio abitativo, finanziando interventi a sostegno dei soggetti sfrattati. E l'elenco delle Regioni virtuose stilate da Palazzo Chigi è questo: Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche e Campania. Come si vede l'Abruzzo non c'è. Tornando alla politica, la maggioranza del sindaco Alessandrini sa benissimo di dovere attraversare la cruna più stretta dell'ago dal suo insediamento a Palazzo di città. Il regolamento sulle imposte arriva infatti in un momento delicatissimo, acuito da tanti fattori: crisi economica in testa, ma non solo. Al crollo del potere di acquisto di salari e stipendi, alle difficoltà del commercio, si è aggiunta infatti la stretta del governo sui trasferimenti e sui Bilanci degli enti, ai quali si chiedono previsioni di entrata "certe" e non più presunte. Insomma, quella "veridicità dei conti" più volte richiamata in questi giorni dalla maggioranza in riferimento al disordine di cassa ereditato dalla precedente amministrazione. Il sindaco Alessandrini non si è nascosto: «Sapevamo che sarebbe stata la scelta più impopolare di tutte sin dalla campagna elettorale, ma non avevamo altre possibilità. L'alternativa era il default».
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