Passeggeri accampati nelle aerostazioni, code interminabili davanti ai banchi d’informazione e ben 130 voli rimasti a terra. E’ il bilancio di una tragica giornata negli scali romani, paralizzati da quattro ore di sciopero dei controllori di volo.
Uno su tre (il 30%) degli uomini-radar della torre di Fiumicino, di quella di Ciampino e del centro di controllo d’area di Roma aderenti ai sindacati autonomi Licta e Anpact, hanno incrociato le braccia dalle 12,30 alle 16,30 ma le compagnie aeree, che avevano preavvertito i loro clienti nei giorni precedenti, hanno cominciato a cancellare voli già a partire dalle 8,30. Il motivo dell’obbligo di rinunciare alle partenze con largo anticipo rispetto all’astensione dal lavoro dei controllori di volo è stato dettato dal cosiddetto ”giro macchina” dei velivoli per il quale è inutile far partire un aereo se questo non può rientrare durante lo sciopero.
IL BILANCIO
In questo modo sono stati complessivamente 130 le cancellazioni, in partenza ed in arrivo, dei voli operativi su Fiumicino. Otto, tutti Ryanair ed equamente divisi tra decolli ed atterraggi, quelli annullati a Ciampino.
L’Alitalia ha praticamente resettato tutto il proprio operativo del medio raggio e, durante la fascia centrale dello sciopero, anche di numerose tratte nazionali. Fino alle 15,20, quando nei cieli gli orari sono tornati pressochè puntuali, Sono rimasti in pista i velivoli diretti nelle principali città europee, nelle Baleari e nel Nord-Africa. Dalle ore 11,00 bloccate le operazioni anche verso le isole nazionali e per le rotte domestiche.
Insieme con l’Alitalia sono rimaste penalizzate al ”Leonardo da Vinci” anche molte compagnie straniere tra le quali la British Airwais, l’Easyjet, la Vueling e la Swissair. Tanti vettori hanno scelto di posticipare le partenze, collezionando ritardi fino a oltre sette ore, come nel caso del volo per Colonia della Germanwings programmato per le ore 14,00 e spostato alle 21,20. Più di sei ore d’attesa per un Czeck diretto a Praga e per un Yamenia per Sanaa, circa cinque per un British destinato a Londra e per un Vueling verso Malaga.
I TURISTI
A farne le spese sono stati soprattutto i visitatori stranieri, presi alla sprovvista dall’agitazione dei controllori di volo. I più hanno gremito i banchi d’informazione e d’accettazione.
Una volta compreso ciò che stava accadendo, c’è chi ha affollato i bar dell’aerostazione e chi si è praticamente accampato in attesa di poter partire con il primo volo possibile. I meno fortunati, ovvero quelli che non hanno trovato posto per rientrare con le partenze della stessa giornata, sono stati costretti a prolungare loro malgrado la permanenza a Roma.
Affollamento straordinario anche alla stazione ferroviaria. Chi tra gli italiano era informato dello sciopero, ha puntato a rientrare a casa in treno, sperando nel previsto rimborso del biglietto aereo da parte della compagnia.