PESCARA Chiuso al traffico da quasi nove mesi (il 13 gennaio aprì il cantiere), corso Vittorio Emanuele è rimasto sempre aperto alle polemiche. L'ultima delle quali in ordine di tempo è firmata da Carlo Masci, principale sostenitore del progetto. Tra una baruffa e l'altra in Consiglio comunale sulle tasse e sulla «ghigliottina» che ha decapitato gli emendamenti del centrodestra, il leader di Pescara Futura riapre le ostilità con il centrosinistra su corso Vittorio. Lo incrociamo vicino al Comune, arriva trafelato proprio da corso Vittorio dove ha incontrato residenti e negozianti. «Tutti mi chiedono perché corso Vittorio non riapre subito e soprattutto perché la riqualificazione non viene completata sino alla fine, all'altezza di via Venezia». Ce l'ha con Enzo Del Vecchio, assessore ai Lavori pubblici, perché, a suo dire vuole distruggere tutte le opere realizzate dal centrodestra. Ce l'ha in particolare, Carlo Masci, con una classe dirigente miope su entrambi i fronti «che non ha capito quanto sia importante togliere le automobili dal centro per riacquistare qualità della vita. Ogni giorno che passa sempre più persone mi fermano per dirmi che bisogna andare avanti su corso Vittorio, che finalmente da quelle parti si è tornati a vivere, a respirare». Tra i fan di Masci, per la cronaca, anche due residenti eccellenti come l'ex deputato Carlo Costantini e il preside della facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università «Gabriele d'Annunzio», Stefano Trinchese. I commercianti che l'avevano votato cinque anni, in verità, la pensano diversamente tant'è che a maggio hanno punito Masci e tutto il centrodestra. «Le elezioni hanno detto questo, ma in realtà chi era contro il progetto ha portato avanti istanze di retroguardia, il futuro va da un'altra parte». Quale? «La pedonalizzazione dei centri cittadini è un processo ineluttabile se davvero si vogliono riconquistare spazi vitali». Va bene, ma come la mettiamo con i negozi che chiudono a raffica e i parcheggi? «Questa è bella. Come se i negozi di corso Vittorio chiudono perché non ci passano più le auto. Intanto corso Vittorio riaprirà, anche se solo ai mezzi pubblici e ai residenti. Quanto ai parcheggi, quelli sull'area di risulta sono sufficienti se è vero che raramente tutti i posti vengono occupati». Non cede di un millimetro, Masci, neanche sulla deviazione del traffico che ha appesantito la circolazione sulla riviera e su via Carducci che per i residenti sono diventare camere a gas. «Ma il traffico è destinato ad autoregolamentarsi - ribatte - e già ora non si vedono più gli intasamenti di qualche mese fa». Insomma, Carlo Masci è sicuro di vincere la sfida: «Vent'anni fa, quando iniziammo a pedonalizzare le vie del centro storico, - ricorda - parti significative del centrodestra mi ridevano dietro mentre Gianni Melilla e il centrosinistra scesero in piazza a sostenere il mio progetto. Ora il centrosinistra ha cambiato bandiera solo per fare il bastian contrario, intanto, però, pensi a riaprire corso Vittorio e a completare la riqualificazione». Le ultime notizie sulla riapertura parlano di lunedì 22 settembre: le auto circoleranno a senso unico in direzione sud-nord, cioè da Porta Nuova a Montesilvano, quelle dirette in senso contrario potranno utilizzare via Ferrari, via Fabrizi o la riviera nord.