ROSETO Il capogruppo Pdl di Roseto, Antonio Norante, entra nel dibattito sull’affaire Cirsu dopo il botta e risposta dei giorni scorsi tra l’ex presidente del consorzio, Luciano D’Amico, e l’attuale responsabile del Cda, Angelo Di Matteo. Il nodo dello scontro anche stavolta sono le cause del maxidebito da 2 milioni e 250mila euro accumulato nei confronti del socio privato della partecipata Sogesa, l’Aia spa. Debito per il quale Di Matteo ha presentato in tribunale un ricorso cautelare per ottenere il sequestro del credito e un’istanza di autotutela nei confronti degli ex amministratori D’Amico e Lunella Cerquoni, alla guida del consorzio tra il 2008 e il 2009 (D’Amico successivamente è stato anche consulente fino al 2010). «Sono rimasto perplesso nel leggere le pesanti dichiarazioni di D’Amico», scrive in una nota l’esponente di centrodestra, «la prima cosa che ho pensato è stato il motivo per il quale D’Amico non abbia immediatamente informato all’epoca della situazione gli organi delle società, i Comuni soci e le altre autorità preposte relativamente alle poste fittizie e alla situazione patrimoniale gonfiata negli anni precedenti che lui ha affermato di aver trovato». Secondo il consigliere Pdl, l’attuale rettore dell’università di Teramo e presidente Arpa «avrebbe quanto meno dovuto informare gli organi della società, i Comuni soci e le altre autorità preposte». Norante contesta anche le dichiarazioni di D'Amico sull’assenza di nuove volumetrie ottenute dall’attuale Cda e punta il dito sull’ingresso del privato in Sogesa «che sarebbe avvenuto in violazione della normativa in materia di evidenza pubblica attraverso una semplice compravendita di azioni senza alcuna procedura di gara». Fatto quest’ultimo che, una volta accertato, potrebbe dimostrare l’esistenza di un «disegno strategico per affossare il consorzio pubblico a favore dei privati». Ultima accusa, stavolta di carattere politico, Norante la rivolge al partito di centrosinistra (dall’ex Pci all’attuale Pd) «che attraverso i propri uomini ha gestito e monopolizzato quello che sarebbe potuto diventare un colosso del Centro Sud nel settore dei rifiuti e invece ha fatto la fine che conosciamo». Il capogruppo Pdl rivolge infine l’augurio agli attuali organi amministrativi e di controllo del Cirsu «affinché svolgano al meglio il mandato affidato dai Comuni soci e risolvano i tanti problemi sul piatto, continuando l’esperienza pubblica, in modo da evitare che ulteriori danni possano ricadere come sempre sui cittadini ignari di queste vicende».