«Siamo tra i pochi Comuni che non alzeranno la pressione fiscale». «Non è vero, non si tutelano le categorie deboli e i centri storici da ricostruire». Giudizi divergenti quelli rispettivamente dell’assessore comunale al Bilancio Lelio De Santis, e del consigliere di opposizione Guido Liris (Forza Italia), che hanno visioni opposte sulle cifre della proposta di delibera che fisserà, si spera nella seduta di oggi, dopo l’inconcludente parapiglia di giovedì in Consiglio, le aliquote dell’imposta unica comunale (Iuc), costituita da Tasi, la nuova tassa sugli immobili, la Tari, la nuova tassa sui rifiuti, e Imu, che però sarà decisa dalla Giunta comunale. «Con un grande lavoro - spiega l’assessore De Santis - la pressione fiscale all’Aquila non aumenterà, a differenza di quello che è accaduto in tante altre città dove si parla di questi giorni di stangata, vedi Pescara e Teramo. Per esempio l’aliquota Tasi è nella nostra proposta sarà al 2 per mille, la riduciamo dunque rispetto a quella precedente fissata dal governo, che era del 2,5 per mille, e siamo ben lontani dal tetto massimo previsto del 3,3 per mille». Per quanto riguarda la Tari, la tassa sui rifiuti che si calcolerà d’ora in avanti non solo con i metri quadri, De Santis sottolinea che «gli aumenti se ci saranno ammonteranno a pochi spiccioli, da 3 a 15 euro». E pone l’accento anche sulle buone notizie che arriveranno dopo una lunga concertazione per molte categorie di locali commerciali. «Avremo riduzioni anche del 20 per cento: un ristorante con superficie calcolabile di 100 metri quadri risparmierà ad esempio 250 euro l’anno, che in tempi di crisi non è poco».
L’opposizione evidenzia, però, l’altra faccia della medaglia: «Sommando tutte le tasse, la pressione fiscale aumenterà per molte famiglie, le esenzioni del 50 per cento dal pagamento della Tasi riguarderanno solo chi ha un reddito inferiore ai 10 mila euro di reddito annuo, e gli affittuari dovranno farsene carico del 30 per cento». Inoltre si introdurrà un 30 per cento di aliquota per chi occupa i Map, gli edifici post-sismici costruiti dopo il sisma. Che agli affittuari la percentuale di pagamento più alta, il 30 per cento. «La maggioranza ha tutelato molto di più i locali commerciali che i semplici cittadini e soprattutto non dà seguito alla proposta dell’opposizione, quella di ridurre le tasse soprattutto nel centro storico dell’Aquila e delle altre frazioni - sbotta Liris - È una priorità assoluta: i centri storici devono essere riabitati, bisogna in ogni modo favorire il reinsediamento delle attività commerciali, altrimenti ricostruiamo scatole vuote», conclude.