Ottanta tecnici informatici di Alitalia in trasloco verso Poste Italiane. Sono gli addetti alle «supervisioni« e alla sala macchine inseriti nel piano di tagli al personale per effetto dell’accordo con Etihad. In cambio dell’investimento di 560 milioni di euro, la compagnia di Abu Dhabi ha infatti chiesto una riduzione del personale, a fronte delle forti perdite registrate. Dei 2.252 lavoratori inseriti tra gli esuberi ci sono anche 80 dei 300 operatori del Ced, il centro elaborazione dati ospitato nella sede alla Magliana. Poste garantirebbe loro un «paracadute» (direttamente o attraverso una società controllata) per evitare il licenziamento. «Il passaggio dovrebbe avvenire entro il 31 dicembre prossimo, quando dovrà essere completata la messa in mobilità del personale in esubero - spiega Antonio Amoroso della segreteria nazionale di Cub Trasporti - ma ancora non si sa nulla sul ruolo che ricopriranno, sul riconoscimento dell’anzianità, stipendi e diritti maturati. Tra l’altro Poste nei mesi scorsi ha affermato che non c’è posto per più di 23 addetti di Alitalia». E così alla Magliana c’è chi pensa di bloccare prenotazioni, check in e manutenzione dei computer in segno di protesta. Per i 220 che restanno futuro a rischio. Etihad ha già una propria divisione informatica e il piano industriale prevede accorpamenti e sinergie.