Tutti i buoni propositi sulla manovra finanziaria sono destinati ad essere polverizzati qualora la delibera sul regolamento della Iuc non venga approvata entro oggi dal consiglio comunale. Una circolare diffusa dal Ministero delle finanze il 2 settembre ha infatti precisato che per il 10, cioè entro domani, regolamento e aliquote della Iuc dovranno essere pubblicati sul sito web del ministero altrimenti saranno applicate aliquote minime all’uno per mille. Così fosse, per il Comune di Pescara sarebbe il default, il fallimento, il blocco totale di ogni attività. E salterebbero pure gli stipendi, secondo il vicesindaco Del Vecchio. Uno scenario apocalittico che la maggioranza di centrosinistra rifiuta di immaginare e che però ieri sera temeva fortemente in conseguenza dell’ostruzionismo a oltranza dell’opposizione. Se a tarda ora le cose non sono cambiate, la preoccupazione è più che giustificata. «Sarebbe la prima volta che una cosa del genere avviene, stanno bloccandoci con emendamenti che nulla hanno a che fare con la finanza. Addirittura il centrodestra ha proposto il pagamento delle tasse in un’unica soluzione a dicembre, senza rateizzazioni» ha detto Del Vecchio.
Il meccanismo della ghigliottina straccia-emendamenti che aveva consentito al centrosinistra di approvare rapidamente le aliquote sulla Tasi e sull’Imu stavolta non ha funzionato. Marcello Antonelli, capogruppo di Forza Italia, ha dimostrato come legittimo il confronto sugli emendamenti e solo il centrodestra ne ha presentati circa 200: alle 20 di ieri sera si stava discutendo l’ottavo. Prevedendo di fare tardi, il consigliere Ncd Massimo Pastore ha rifornito i suoi colleghi di pizze e bibite in aula consiliare. «Per stasera non si approverà un bel niente e se si va avanti così il regolamento non sarà pubblicato sul sito del Mef, quindi si andrà con le aliquote minime. E non è vero che si va al fallimento, è vero che si limita l’attività del palazzo - ha detto in serata il capogruppo forzista Antonelli impegnato a fare opposizione con altri cinque consiglieri -. Bastava tagliare le spese ove possibile: se la maggioranza avesse accettato questo percorso condiviso non saremmo a questo punto, che non diano la colpa a noi». Il centrosinistra vede dunque correre le lancette sul cronometro con l’incubo di finire al tappeto. «Temo conseguenze devastanti - ha replicato Del Vecchio -perché non avremmo soldi per la protezione civile, per scuole e asili, mutui e stipendi, per le coop sociali. Non capisco come l’opposizione possa agire con tanta leggerezza». «A ben vedere - ha aggiunto il capogruppo Pd Marco Presutti - quella del centrodestra è una scelta coerente: ha creato i presupposti per il dissesto finanziario e ora vuol dare il colpo di grazia alla città». Sulle finanze di città hanno espresso dubbi i consiglieri M5S, in mattinata fuori dai banchi e nel pomeriggio fuori dall’aula. «Risultano impegni di spesa per 49 milioni sommando i conti di Mascia e di Alessandrini, perché chiedono tasse per somme molto più alte?» ha detto Enrica Sabatini. Obiezione fondata su dati che il dirigente alle finanze, Ruggeri, è stato costretto a correggere: «Si è trattato di un errore degli uffici, confermo che l’impegno di spesa è per 79 milioni, di cui 7 del governo Alessandrini».