Gli scuolabus lasciano tutti a piedi. Il servizio è stato sospeso per la protesta del personale. Una doccia fredda, arrivata nel tardo pomeriggio di ieri, quella che si è abbattuta non solo sull'amministrazione, ma anche sulle famiglie che contavano sul servizio e che da oggi, e non si sa fino a quando, si troveranno a fare i conti con i figli da accompagnare a scuola. Un disagio enorme, che il sindaco Maurizio Brucchi e l'assessore alla Pubblica istruzione Piero Romanelli hanno cercato fino all'ultimo di scongiurare. I dipendenti della ditta Fratarcangeli, la ditta a cui è stata rinnovata la convenzione, scatenando anche un mare di polemiche, si sono mostrati irremovibili. Alla base della clamorosa protesta degli autisti c'è la riduzione del monte ore, e, di conseguenza dei compensi, che, secondo le proteste, sarebbero addirittura dimezzati, arrivando a sfiorare appena i 600 euro mensili. Il problema sta a monte: gli autisti vengono pagati in base al chilometraggio percorso, che quest'anno si è ridotto a causa della riduzione di iscrizioni al servizio: circa 100 famiglie hanno deciso di fare a meno dello scuolabus, altre 60 sono in lista d'attesa, perché le domande sono pervenute entro i termini. Una situazione esplosiva che già sta causando le proteste da parte dei genitori: ieri sera gli uffici comunali e anche quello dell'assessore Romanelli sono stati tempestati di chiamate. «Una cosa peggiore non sarebbe potuta accadere- è stato il commento a caldo dell'assessore - cercheremo di ricomporre lo strappo per dare il servizio ai cittadini, purtroppo non c'era altra alternativa alla ditta Fratarcangeli».
Dal Comune è arrivato solo un comunicato, molto stringato, in cui si annuncia che oggi il servizio non verrà effettuato per motivi indipendenti dalla volontà dell'ente, mentre il sindaco Brucchi, a voce, ha stigmatizzato il comportamento dei sindacati nella vicenda.