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Pescara, 24/11/2024
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Data: 10/09/2014
Testata giornalistica: Il Tempo
La crisi dell'Atac - Stipendi Atac, sindacati sul piede di guerra. Respinto al mittente l’annuncio di Marino sulle buste paga a rischio «È ora che la politica si assuma le proprie responsabilità»

È resa dei conti (in tutti i sensi) sulla vicenda Atac. le parole del sindaco Marino sul rischio concreto che l’azienda non sia in condizioni di pagare gli stipendi di ottobre ai 12 mila dipendenti non sono affatto piaciute a sindacati e centrodestra. «In Atac non sono più rinviabili scelte e assunzioni di responsabilità da parte di tutti», tuona Stefano Monticelli, segretario della Filt Cgil di Roma e del Lazio. «Tutti dichiarano di voler fare di Atac un’azienda sana ed efficiente - continua - ma in realtà nessun soggetto politico attua interventi risolutivi per il risanamento e il rilancio, volendo dimostrare, sulle spalle dei romani e dei contribuenti, che il pubblico è marcio e che quindi bisogna privatizzare, magari prima spolpando bene l’osso. Noi vogliamo invece un'azienda sana, efficiente e pubblica, capace di arrivare al 2019, anno in cui verrà messo a gara il servizio del Tpl. Per arrivare a questo, vogliamo fare tutto il possibile, senza difendere rendite di posizione, né manageriali né politiche e neppure sindacali, così come abbiamo comunicato in una lettera all’assessore ai trasporti di Roma Capitale appena 24 ore prima delle dichiarazioni del sindaco, che certo non vanno nella direzione di chiarezza da noi richiesta». Rincara il segretario generale Cgil Roma e Lazio, Di Berardino: «Il sindaco di Roma non può usare i lavoratori come merce di scambio per evitare il fallimento di Atac» e la Uil con il segretario della Federazione Nazionale Ugl Autoferrotranvieri , Fabio Milloch: «Dal sindaco ci saremmo aspettati un atteggiamento più responsabile e sensibile verso il futuro di dodicimila persone, costrette ad apprendere dalla stampa che il prossimo mese potrebbero non ricevere lo stipendio. Temiamo fortemente che lo "scaricabarile" di responsabilità fra istituzioni, locali e nazionali, nasconda obiettivi inaccettabili». E il centrodestra capitolino non resta a guardare. «Le dichiarazioni del sindaco sulla rigorosità e sui tagli severissimi sono ridicole - dice il capogruppo FdI Fabrizio Ghera - solo qualche giorno fa la sua amministrazione ha firmato delibere per 28 nuovi dirigenti. La città e i lavoratori di Atac non possono pagare la gestione negativa targata Marino, che in un solo anno è riuscita a raddoppiare i debiti della municipalizzata anziché avviare un’attenta pianificazione e programmazione per rilanciare l’azienda». Stessa linea di Fi con il capogruppo Giovanni Quarzo: «I dipendenti di Atac non possono pagare per le inefficienze di Marino e Zingaretti. Il sindaco eviti ulteriori umiliazioni verso i dipendenti, dopo la gestione vergognosa della vicenda del salario accessorio». Del Pd parla solo il consigliere regionale Riccardo De Agostini che torna sull’agenzia unica della mobilità come la soluzione ormai improcrastinabile.

Tace l’Atac. E i dipendenti attendono, almeno, lo stipendio di agosto.

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