L’AQUILA L’Assemblea cittadina interviene sulla legge sulla ricostruzione dell’Aquila e dei comuni del cratere che sta per approdare in parlamento. La richiesta che viene fatta a governo ed enti locali è quella di una discussione pubblica sulla bozza di legge. «La bozza della nuova legge per la ricostruzione dell’Aquila è cosa che in questo momento riguarda solo chi la sta scrivendo» affermano i rappresentanti dell’Assemblea cittadina in una nota «nulla è dato sapere ai cittadini, se non le indiscrezioni che trapelano sui mezzi di informazione. Ciò va contro ogni idea di partecipazione della cittadinanza, quella invocata e faticosamente posta in essere dall’Assemblea cittadina dell’Aquila, da quasi cinque anni a questa parte. Comitati, associazioni, la stessa Assemblea cittadina, semplici cittadine e cittadini, riuniti nel Comitato Promotore, si impegnarono, nei primi mesi dell’anno 2010, a stilare la bozza di legge popolare che andasse a regolare tutti gli eventi calamitosi sul territorio nazionale: bozza elaborata dopo lunga e sofferta discussione in sede assembleare. Furono raccolte le firme su tutto il territorio nazionale e fu portata in Parlamento, ma se ne sono perse le tracce. Dalle suddette indiscrezioni risulta evidente quanto la legge in via di compilazione vada troppo spesso a tutelare le Amministrazioni, a scapito della cittadinanza terremotata. A tale proposito l’Assemblea ha tenuto, ad esempio, a precisare, in un precedente comunicato, ed in merito alle bollette del Progetto Case e Map, come l’Amministrazione consideri se stessa ancora in periodo emergenziale, invocando deroghe non dovute, mentre ritiene la cittadinanza fuori dall’emergenza, privandola di ogni forma di assistenza e in balia di bollette onerosissime, non corrispondenti ai reali consumi effettuati. Sempre dalla stampa, scopriamo con rammarico e sconcerto che la bozza in questione non contempla il capitolo delle risorse economiche. Nulla è dedicato al flusso di danaro per la ricostruzione che sia certo e costante. Ciò va contro, oltre che ogni logica, a quanto da sempre sostenuto dai cittadini riuniti in assemblea e, a parole, largamente condiviso dalle Amministrazioni. Come pensiamo di poter ricostruire la città ed il suo territorio, senza la certezza di un flusso costante di danaro? Come possono, i cittadini, programmare il loro futuro e quello dei loro figli, senza certezza alcuna, ma affidandosi sempre ai mutevoli umori dei vari governi che si avvicenderanno negli anni della lunga ricostruzione? L’unico danaro erogato fino ad oggi è quello determinato dal decreto Abruzzo e statuito dal governo Berlusconi e da anticipazioni del Cipe. Danaro che tutti ben sappiamo essere insufficiente e spalmato in un arco di tempo inaccettabile, se si vuole perseguire l’obiettivo di ricostruire in tempi che consentano alla città di non morire sulle sue stesse macerie. Si sta stilando una bozza che non difende i cittadini ed il loro territorio, ma che viene usata, quasi brandita, solo come arma di propaganda politica. L’Assemblea cittadina dell’Aquila invita l’onorevole Giovanni Legnini e quanti lo stanno supportando nella stesura della legge ad incontrare la cittadinanza, per discutere sui temi che strettamente la riguardano, ad illustrare lo stato dell’opera e a recepire spunti e suggerimenti».