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Pescara, 24/11/2024
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Data: 11/09/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Scuolabus fermi, che caos. Teramo, lo sciopero lampo raddoppia: pulmini fermi anche oggi. Genitori infuriati con il sindaco Brucchi che condanna i sindacati. La replica della Filt Cgil «È stato il sindaco ad interrompere un pubblico servizio. Noi non abbiamo indetto alcuno sciopero»

Anche oggi 390 studenti teramani resteranno a piedi. Monta intanto la polemica, con annesso rimpallo di responsabilità, tra il sindaco Maurizio Brucchi e i sindacati. In mezzo ci sono decine di genitori infuriati per la sospensione del servizio, comunicata a poche ore dal suono della prima campanella dell’anno scolastico. Ieri alcuni genitori si sono fatti sentire anche in occasione della riapertura della scuola di Piano D’Accio: un gruppetto di mamme ha avvicinato il primo cittadino a margine della festa di riapertura del plesso. Tra loro c’è chi ha protestato per aver già pagato un servizio al momento non disponibile e chi ha fatto presente che non rinnoverà l’iscrizione fino a che non avrà ricevuto rassicurazioni in merito alle condizioni del mezzo di trasporto: «Lo scuolabus su cui viaggiava mia figlia lo scorso anno non era sicuro, aveva le gomme lisce e ci pioveva dentro, sicuramente non la farò salire più su un mezzo del genere», è stata la protesta inoltrata al primo cittadino. Brucchi, dal canto suo, è tornato pubblicamente a stigmatizzare il comportamento dei sindacati, Cgil e Cisl, che a suo dire avrebbero spinto i lavoratori, il cui contratto in estate viene «congelato», a non firmare il rinnovo, che conteneva un monte ore ridotto, per qualcuno quasi dimezzato, e, di conseguenza compensi più bassi a causa del minor numero di bambini iscritti al servizio rispetto allo scorso anno. Brucchi ha preso dalle 24 alle 48 ore di tempo per cercare di risolvere la situazione. È stato informato anche il Prefetto Walter Crudo, al quale è stata chiesta la convocazione di un tavolo urgente, visto che di fatto è stato interrotto un pubblico servizio. «Ci hanno comunicato solo alle 19.15 di martedì che il trasporto non ci sarebbe stato per uno stato di agitazione. Valuteremo tutte le possibili soluzioni - ha detto il sindaco - rispetto i lavoratori della ditta Fratarcangeli, ma non condivido assolutamente la posizione dei sindacati». Diametralmente opposta la versione di Cgil e Cisl, che minacciano azioni legali contro il primo cittadino, mostrando anche un fax inoltrato a Comune e Prefettura, in cui si comunica la disponibilità dei lavoratori a prendere servizio il 10 settembre in attesa di ricevere disposizioni, invitando il Prefetto a convocare con urgenza le parti. «È stato il sindaco ad interrompere un pubblico servizio - tuona Luigi Scaccialepre della Filt Cigl - i lavoratori pur non essendo disponibili a firmare il rinnovo di contratto con le ore e i compensi ridotti avrebbero comunque svolto le loro mansioni, in attesa della convocazione di un tavolo per un accordo tra le parti, ma nel tardo pomeriggio di ieri il responsabile della ditta Fratarcangeli ci hanno comunicato che il sindaco aveva deciso di sospendere il servizio. Noi non abbiamo indetto alcuno sciopero». Sul caso sono intervenuti anche il Pd, Teramo Cambia e il Movimento cinque stelle: quest’ultimo chiede di multare la ditta Fratarcangeli di 3 mila euro per ogni giorno di sospensione del servizio. Il problema scalderà anche il Question time convocato per oggi pomeriggio.

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