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Data: 11/09/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Trasporto scolastico nel caos. I sindacati accusano Brucchi: «Lui ha fermato gli scuolabus»

TERAMO Il servizio scuolabus riprenderà solo lunedì. Lo ha fatto sapere ieri al Comune la Fratarcangeli, la ditta che ha in concessine il trasporto scolastico, ma intanto in mattinata scoppia la polemica fra il sindaco Maurizio Brucchi e i sindacati su chi ha la responsabilità del mancato avvio del servizio che ha lasciato a piedi 390 alunni delle scuole teramane. I sindacati negano con decisone che sia stato uno sciopero dei dipendenti a bloccare il trasporto scolastico. «No è stata una decisione unilaterale del sindaco di sospendere il servizio. Noi eravamo disponibili a farlo. Il sindaco mente». «Non è vero» ribatte Brucchi, «i sindacati hanno fomentato i dipendenti a non firmare il nuovo contratto con meno ore. Irresponsabili. Sono pronto a querele per diffamazione». La ditta Fratarcangeli ha dovuto accettare la riduzione dei rimborsi a chilometraggio decisa dal Comune – giustificata con il calo del numero dei bambini iscritti, che erano 520 e adesso sono 390 – e ha di conseguenza ridotto al personale il monte ore settimanale: un taglio drastico allo stipendio (che già si aggira sui 500 euro mensili) che non è andato giù ai dipendenti i quali ieri sono scesi sul piede di guerra. Il sindaco su questo spara a zero: «Irresponsabili. Hanno voluto mettere in difficoltà l’amministrazione, non accettando anche quel poco che c’è. Valuteremo ogni azione di tutela, ma garantisco che una soluzione verrà individuata entro le prossime 48 ore». E in serata, infatti, il sindaco fa sapere che, dopo aver diffidato la Fratarcangeli, la stessa ditta ha informato il Comune che il servizio riprenderà lunedì . Intanto i sindacati non ci stanno a passare come i registi occulti dell’interruzione, e nel corso di un’infuocata conferenza convocata nella sede della Cgil alla presenza di alcuni dipendenti ribadiscono: «Non c’è stato alcuno sciopero. E’ stato il sindaco a disporre l’interruzione». «I lavoratori» hanno affermato i sindacalisti Luigi Scaccialepre della Filt Cgil e Alberico Maccioni della Fisact Cisl, «si sono rivolti a noi dopo che la Fratarcangeli ha prospettato il dimezzamento in fase di rinnovo del contratto. Un contratto già in essere che si congela nel periodo estivo. «Attraverso un confronto che abbiamo aperto con la prefettura», ha aggiunto Scaccialepre, «siamo giunti alla conclusione di garantire il servizio così come abbiamo comunicato in una nota alla prefettura stessa, riservandoci di non firmare solo la riduzione delle ore e di ridiscutere i termini del contratto in un ulteriore incontro. Il sindaco mente. E' stato un esponente della Fratarcangeli a comunicarci che è stato Brucchi a disporre la sospensione». Una versione che ha mandato Brucchi su tutte le furie. La vicenda, dai contorni ancora nebulosi, approderà sul tavolo della prefettura nei prossimi giorni. A stemperare gli animi c'è l'assessore all'istruzione Piero Romanelli che si è dichiarato pronto a dialogare fino a trovare un punto di incontro anche sulla base di nuove 66 iscrizioni in attesa di valutazione che potrebbero sostenere l'incremento delle ore e del chilometraggio. Sulla vicenda sono intervenute pesantemente le forze di opposizione in consiglio. I consiglieri del Movimento 5 Stelle, ricordando la propria disapprovazione sulla proroga del servizio decisa dal Comune nei confronti della ditta Fratarcangeli, chiede che ad essa venga applicata una sanzione di tremila euro, come stabilito dal disciplinare di appalto e che si riprenda al più presto il servizio di trasporto. Gli esponenti del Pd e della lista civica Teramo Cambia addebitano il problema alla «totale incapacità di programmazione della giunta», che ha accumulato ritardi nell'espletamento della gara, finendo ad essere costretta alla proroga dell'affidamento e che con la politica dell'aumento indiscriminato delle tariffe, «ha disincentivato le famiglie a presentare domanda di iscrizione in quanto il servizio è divenuto economicamente svantaggioso». Stroncature arrivano anche dal Circolo di Rifondazione Comunista schierata accanto alla protesta lavoratori, e contro l’assessore Romanelli a cui chiede la riconsegna delle deleghe. «Rifondazione Comunista non vuole infierire, ma è chiara la colpa del Comune. Se tu aumenti i costi, in un periodo di crisi come questo, spingi tante famiglie a rinunciare al servizio e come effetto hai che la ditta affidataria si comporta come tutte le aziende che, puntano a mantenere inalterati i profitti, tagliano le ore di lavoro ai dipendenti e chiedendo loro la stessa produttività».

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