PESCARA Una «sceneggiata per avviare il salasso più grande della storia della nostra città», condita da «dichiarazioni farneticanti» da parte del sindaco, Marco Alessandrini, e dei consiglieri di maggioranza. Così il centrodestra bacchetta l’approvazione in Consiglio comunale del regolamento Iuc, l’imposta unica comunale che disciplina le tre tasse Tasi, Imu e Tari che nei prossimi mesi, con scadenza il 16 ottobre e il 16 dicembre prossimi, andranno a gravare sulle tasche di circa 45mila contribuenti. Sul piede di guerra anche i sindacati Cgil, Cisl e Uil che hanno annunciato un incontro per questa mattina, a mezzogiorno, assieme alle segreterie provinciali dei pensionati Spi-Fnp-Uilp, in cui illustreranno le loro proposte per tentare di alleggerire la pressione fiscale per le famiglie disagiate. «Ieri a Pescara è andata in onda una sceneggiata», sbottato il capogruppo di Pescara Futura, Carlo Masci, «per avviare il salasso più grande della storia della nostra città e per soffocare l'opposizione di centrodestra, determinata a bloccare il vergognoso e ingiustificato aumento delle tasse, la maggioranza ha chiesto aiuto al direttore del ministero delle Finanze, di cui è sottosegretario l'onorevole Pd, Giovanni Legnini». Secondo Masci, la nota inviata per chiarire la circolare ministeriale del 2 settembre scorso, sarebbe stata dettata dall’esigenza di «far uscire Alessandrini e compagni dalle sabbie mobili in cui erano precipitati». Il documento firmato dal direttore generale del ministero dell’Economia e delle Finanze, Paolo Puglisi, ha chiarito che le aliquote approvate nei giorni scorsi sarebbero state applicate anche in mancanza del regolamento, confermando il 3 per mille sulla Tasi al posto dell’uno per mille chiesto dal centrodestra. «Questa amministrazione Dracula», incalza Masci, «percorre tutte le strade, legittime e non, per succhiare soldi ai pescaresi». Di «farneticanti dichiarazioni di alcuni esponenti di maggioranza» parla invece il gruppo consiliare di Forza Italia. «Esultare per un aumento così pesante della tassazione locale», si legge in una nota, «è l’autentica dimostrazione che, per il centrosinistra, la ricetta è sempre la stessa: tasse più tasse più tasse uguale felicità, ma certo non quella di chi deve pagare. Continuare ad affermare che le aliquote al massimo di tutti i tributi servono a coprire i buchi del 2013 è storiella che forse si può raccontare la notte di Natale, a mo’ di favoletta per i bambini. La verità è che non c’è stata nessuna volontà di produrre tagli alla spesa corrente, per eliminare il “grasso che cola” e che i soldi in più chiesti ai pescaresi (circa 3 milioni di euro) serviranno soltanto a finanziare la politica della maggioranza». «È inaccettabile», dicono invece i sindacati Cgil, Cisl e Uil che nei giorni scorsi avevano già protestato in municipio, «che le scelte finanziarie e contabili sbagliate della precedente giunta, così come viene denunciato dall'attuale amministrazione, ricadano prevalentemente sulle fasce sociali più deboli. È emblematico che nel regolamento per l'applicazione della Iuc, in merito alle agevolazioni e riduzioni per le famiglie, vengano abbassati i tetti di reddito Isee da 15mila e 20mila euro, come previsto nel vecchio regolamento, a 10mila e 12mila 500 euro per nuclei familiari con almeno tre figli di età non superiore a 18 anni, praticamente ai limiti della povertà assoluta. Di fatto, vengono esclusi gli ultra sessantacinquenni non autosufficienti, soli, o con redditi da pensione bassa, in una città in cui vivono oltre 28mila anziani». «Se non ci saranno modifiche nell'impostazione del bilancio» avvertono, «non esiteremo a mobilitare lavoratori e pensionati».