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Pescara, 24/11/2024
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Data: 11/09/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Scuola, arrivano 30mila assunzioni. Palazzo Chigi ufficializza procedure già in atto. I sindacati: «Mancano 10 mila posti». Il governo ai ministri: «Indicate i tagli»

ROMA Il governo autorizza oltre 30 mila assunzioni a tempo indeterminato nella scuola che andranno a coprire posti vacanti e disponibili. Si tratta di 15.439 insegnanti e 4.599 ausiliari, tecnici e amministrativi, di 13.342 docenti da destinare al sostegno di alunni con disabilità e di 620 dirigenti scolastici. Si tratta di un passaggio che, di fatto, ufficializza procedure già in atto. «Persone che stanno già lavorando» precisano i sindacati e «mancano ancora 10 mila posti». Il premier, intanto, ieri ha ascoltato alcuni ministri chiedendo lumi sui tagli per far quadrare i conti della legge di stabilità. Il governo è a caccia di 20 miliardi e ai ministri ha chiesto relazioni scritte con le indicazioni sui risparmi e sui tagli. Renzi ha già definito l’operazione come «il più grande taglio della spesa pubblica mai fatto» ma, per ora, ci sono soltanto i titoli. Accanto alle proposte che faranno i ministri c’è anche il piano Cottarelli che ha indicato 17 miliardi di tagli e 3 di recupero fiscale. Ieri Renzi ha comunque incontrato Beatrice Lorenzin (Ncd) titolare della Sanità, non molto favorevole ad alleggerire la spesa, pena la diminuzione dei servizi ai cittadini. «Voglio essere ottimista sui tagli - ha spiegato Lorenzin - Spero che il Fondo sanitario non venga toccato perché siamo nel mezzo di una grande riforma, nel patto della salute ad esempio abbiamo messo l’obbligatorietà delle centrali uniche di acquisto». Stesso discorso faranno certamente gli Interni e la Difesa, già colpiti da tagli lineari negli anni scorsi. Comunque del piano si è discusso al termine del Consiglio dei ministri di ieri terminato con la richiesta ai ministri, da parte del premier, di definire un prospetto di voci di spesa con un obiettivo minimo del 3% di risparmi. Ma Stefano Fassina, della sinistra Pd, non nasconde il suo scetticismo: «Forse hanno trovato la formula per la moltiplicazione dei pani e dei pesci a Palazzo Chigi e quindi nella legge di stabilità avremo grandi sorprese. Ritengo che si impossibile sul piano politico tagliare 15 o 20 miliardi di spesa. Se si cercasse di farlo si aggraverebbe la condizione economica del Paese oltre a intervenire in modo molto negativo su welfare, spesa sociale, spesa per la sanità e scuola». Il governo cerca i soldi ma deve anche tentare di far partire i provvedimenti che adotta. Il Quirinale, ad esempio, attende di vagliare lo Sblocca-Italia e i decreti sulla giustizia civile e penale. Ieri il ministro Lupi però ha annunciato che «tecnicamente» il decreto legge Sblocca-Italia sarebbe «alla bollinatura da parte della Ragioneria generale dello Stato» aggiungendo: «credo che arriverà presto al Quirinale». Tornando alle assunzioni della scuola, Mimmo Pantaleo, segretario della Flc-Cgil spiega che si tratta «di un passaggio dovuto» perché «il Consiglio dei ministri ha solo adempiuto a un atto formale» con copertura di posti relativamente al turn-over. Stesse valutazioni da parte di Francesco Scrima, segretario della Cisl scuola, il quale ricorda che il numero di ingressi autorizzato copre solo per il 65% dei posti vacanti. «È un atto dovuto arrivato in ritardo - commenta Massimo Di Menna, segretario Uil scuola - . Le nomine formalizzate riguardano persone che hanno già avuto il lavoro e stanno già lavorando» con 10 mila posti ancora da coprire.

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