TERAMO Sono rimasti a piedi anche ieri e lo rimarranno per tutta la settimana gli oltre 300 bimbi che usufruiscono del servizio scuolabus del Comune di Teramo. Un ennesimo disservizio alle famiglie, sempre più arrabbiate, con il trasporto dei piccoli che dovrebbe riprendere solo lunedì, almeno secondo quanto confermato ieri mattina da un rappresentante della ditta Fratarcangeli che ha preso pare ad una riunione nella sede della Cgil con lavoratori e sindacati. Una decisione sulla quale avrebbe influito anche la lettera di diffida inviata dall’amministrazione comunale all’azienda, con il sindaco Maurizio Brucchi che nei giorni scorsi aveva duramente contestato l’interruzione del servizio in un botta e risposta dai toni infuocati con i sindacati di categoria. Resta aperta la questione relativa al futuro dei lavoratori che oggi assicurano il servizio, e che sarà al centro di una riunione in Prefettura convocata sempre per lunedì mattina: sul tavolo la riduzione delle ore del servizio, a cui corrisponderebbe un taglio pesante degli stipendi dei lavoratori. Questione che nei giorni scorsi ha portato Rifondazione Comunista a puntare il dito contro la stessa amministrazione. «Se tu aumenti i costi, in un periodo di crisi come questo - scrive Rifondazione - spingi tante famiglie a rinunciare al servizio e come effetto hai che la ditta affidataria si comporta come tutte le aziende che, puntando a mantenere inalterati i profitti, tagliano le ore di lavoro ai dipendenti».