Sono pronti ad alzare le barricate se non ci sarà una concertazione su bilancio e zavorra fiscale, misure che facciano respirare le fasce più deboli: i sindacati dichiarano guerra all’amministrazione comunale. Dopo le pesanti aliquote deliberate nel pacchetto Iuc, al lordo di mancate agevolazioni per pensionati, e mentre nel bilancio si profilano il raddoppio dell’addizionale Irpef e tagli a politiche sociali, le segreterie provinciali di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e le rispettive categorie dei pensionati annunciano battaglia. Vani, finora, i due incontri, e le mobilitazioni in occasione dei consigli comunali. «Se il Comune continuerà a non ascoltare il grido di dolore ci mobiliteremo in modo molto forte - avverte Umberto Coccia, Cisl -. La grave situazione finanziaria prospettata, per un totale di 42 milioni di deficit di liquidità, a cui vanno aggiunti lavori pubblici e altre spese, sarebbe da pre-dissesto: si acceda al fondo di rotazione nazionale come hanno fatto altri Comuni, riducendo la pressione fiscale». «Le scelte fatte dalla precedente amministrazione non possono ricadere sulle fasce più deboli - attacca Emilia Di Nicola, Cgil -. Per la Tasi, la mancata concertazione ha fatto scattare un meccanismo perverso per cui le famiglie che abitano in case con rendite catastali basse pagheranno di più. Sull’Irpef è inconcepibile un raddoppio senza considerare la progressività: in vista del bilancio di previsione da approvare entro il 30 settembre, chiediamo di venire chiamati subito. Altrimenti ci mobilitiamo». «La Tares 2013 non è stata pagata dal 90% delle attività commerciali e dal 70% dei cittadini - avverte Luca Piersante, Uil -, chi potrà pagare nel 2014 anche gli aumenti? Si proceda al recupero dell’evasione, anziché aumentare le tasse».
«Arriveremo allo scontro frontale - avverte Paolo Castellucci, Spi Cgil - inaccettabile quanto deliberato, peraltro escludendo dalle agevolazioni gli over 65 non autosufficienti, soli o con pensione bassa. Inoltre nelle previsioni triennali sono prospettati tagli a politiche sociali». Si tratterebbe di tagli per 297.439 euro nel 2014, 224.158 nel 2015, 215.158 nel 2016. «Un atteggiamento ragionieristico, in un momento economico così grave, non può essere accettato», aggiunge Gianna De Amicis, Ugl. «Dobbiamo pensare ad azioni eclatanti, anche occupare l’ufficio del sindaco», suggerisce Luigi Di Crescenzo, Fnp Cisl. «Nessuna pubblica amministrazione si approssima a scelte economico finanziarie così aspre a cuor leggero - replica il sindaco Marco Alessandrini -: il contesto sociale è noto, ma mi sono trovato a gestire una situazione estremamente difficile, di forte disequilibrio finanziario: la manovra, che va verso l’innalzamento della pressione fiscale da un lato e taglio di spese correnti dall’altro, era indispensabile per la messa in equilibrio del bilancio, senza alternative plausibili. Con l’esigenza di raddrizzare la barra da subito. Non sono contento, ma se non lo faccio il bilancio non si chiude e lo farebbe un commissario. Il bilancio di previsione è stato licenziato ieri dalla giunta e verrà comunicato ai sindacati». Indispensabile anche i ritocco Irpef, da 0,49 a 0,80 per mille, che porterà 4 milioni.