Risarcimento alle famiglie e accertamento delle responsabilità amministrative e politiche. Lo scontro sugli scuolabus rimasti fermi nei primi giorni di riapertura delle scuole approda in consiglio comunale. Alla presenza di un gruppo di mamme di alunni che non hanno potuto finora usufruire del servizio, nella seduta di ieri pomeriggio le opposizioni hanno chiesto chiarimenti e impegni. Secondo Fabio Berardini e Paola Cardelli (Movimento 5 stelle) alla ditta Fratarcangeli va applicata una penale di tremila euro al giorno per tutta la durata della mancata erogazione del servizio. I grillini ritengono che la società debba sborsare 120mila euro da utilizzare per i rimborsi. Gianluca Pomante, invece, ha sollecitato l'inivio della documentazione alla procura della Repubblica perché si configurerebbe il reato d'interruzione di pubblico servizio, richiamando anche la giunta a porre maggiore attenzione alla tempistica dei bandi di gara per evitare il ripetersi di situazioni come quella che ha riguardato la ditta Fratarcangeli a cui l'affidamento dell'incarico è stato prolungato in extremis. A detta di Gianguido D'Alberto (Pd) l'amministrazione dovrebbe riaprire le iscrizioni e correggere le tariffe prevedendo sconti per le famiglie con più figli. Anche per Antonio Filipponi (Teramo cambia) il problema è stato generato dall'aumento delle quote che ha comportato il calo degli iscritti. «Valuteremo la possibilità di rimborsare gli utenti», ha sottolineato Romanelli, «quando scadrà il termine per il pagamento della seconda rata per il servizio». L'assessore ha confermato che la ditta è pronta a far partire i pulmini da lunedì