LANCIANO. «La Sangritana non deve scomparire nella società unica dei trasporti». E’ il grido che si alza da Lanciano sull’ipotesi che il progetto di fusione delle tre società regionali di trasporto, Gtm, Arpa e Sangritana, che la giunta D’Alfonso ha ripreso e sta portando avanti, si farà e avrà sede a Chieti. Non ci sta a questa ipotesi il territorio frentano, dove oltre un secolo fa ha mosso i suoi primi passi la Ferrovia Adriatico Sangritana (Fas). «La razionalizzazione dei servizi è importanate, quindi ben venga la società unica per quanto riguarda il comparto gomma. Ma il ramo ferroviario deve rimanere un’entità autonoma», sostiene il vice sindaco Pino Valente, a capo del movimento civico Progetto Lanciano, «perché diverse sono le modalità operative e l’approccio gestionale. La notizia, invece, che con la fusione sarà inglobata anche la Sangritana ci lascia perplessi: abbiamo appoggiato il presidente Luciano D’Alfonso (Valente è stato candidato alle regionali nella lista di Abruzzo Civico che sosteneva l’ex sindaco di Pescara, ndc) che, in campagna elettorale, ha sempre detto che la parte dei trasporti su ferro andava valorizzata e messa a servizio, non solo dell’Abruzzo, ma anche delle Marche e del Molise. Non si può creare un unico carrozzone, poiché la Sangritana ha le sue specificità che vanno salvaguardate e valorizzate». In ballo, comunque, c’è anche il ruolo di Lanciano dove la Sangritana è nata nel 1912. L’area frentanaha già perso la sede della Asl accentrata a Chieti. E sarebbe proprio per compensare la fusione con l’azienda sanitaria di Pescara che il capoluogo teatino sarebbe stato indicato come sede della società unica dei trasporti. Sulla vicenda si è già attivato il sindaco Mario Pupillo, che ha chiesto un incontro a D’Alfonso. «Mi ha assicurato che dopo le feste della nostra città verrà a Lanciano per parlare della società unica dei trasporti, vogliamo sapere da lui qualcosa in più del progetto, perché al momento circolano solo voci poco rassicuranti.