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Data: 14/09/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Corso Vittorio a 30 all’ora «Tra un mese la riapertura». Urge la segnaletica e la messa in sicurezza per i pedoni

Adesso è nero su bianco nella delibera di giunta approvata due giorni fa: corso Vittorio Emanuele riapre al traffico, vale a dire agli autobus nei due sensi di marcia e alle vetture private in direzione sud nord. Lo ha annunciato il sindaco Alessandrini, ieri affiancato da vice sindaco delegato alla mobilità, Enzo Del Vecchio, e da altri assessori e consiglieri comunali. Ci sarà però da aspettare ancora, «contiamo di farlo tra un mese» ha precisato Del Vecchio, perché ci sono diversi scogli da superare: va rifatta la segnaletica, «per la quale la passata amministrazione non ha messo da parte un solo euro e ne servono 43mila», vanno attivate le telecamere ai 12 varchi d’ingresso della Ztl e soprattutto va garantita la sicurezza: «Sul Corso sarà istituita la zona 30, cioè con limite di velocità a 30 orari, e saranno installate transenne di protezione nei punti più pericolosi per i pedoni» è stato detto. La riapertura al traffico della principale arteria cittadina era stata fortemente caldeggiata dalla Confcommercio ed è stato uno dei temi più caldi della campagna elettorale, forse quello decisivo per decretare la sconfitta del centrodestra. Quella di pedonalizzare il Corso, ha ribadito il sindaco, «è stata una scelta cieca e forzata, considerato anche il parere negativo del Tar». Scelta che il centrosinistra ha ereditato insieme ad altre situazioni che in questi primi cento giorni stanno impegnando oltremodo la nuova amministrazione comunale.
Su corso Vittorio torneranno i mezzi pubblici e questo porterà persone e dunque potenziali clienti alle fermate dei bus, ma non ci sarà spazio per la sosta delle auto private e questo fa storcere il naso ai commercianti. Improponibile la sosta veloce, quella del classico “minutino” o altrimenti si paralizza la viabilità. «Non potevamo fare diversamente, nell’arredo della strada sono stati inseriti elementi come aiuole e fontane rivestite in pietra, noi li abbiamo ribattezzati sarcofaghi, che non rientravano nella progettazione originale e che hanno eliminato la possibilità di riservare spazi alla sosta» ha commentato ancora il vicesindaco Del Vecchio. Impensabile demolirli senza vedersela con la Corte dei conti.
La controrivoluzione della viabilità si completerà, in una seconda fase, con la realizzazione di un’ampia strada che da via de Gasperi costeggerà l’area di risulta per arrivare fino a via Michelangelo. Un’altra corsia riservata alle forze dell’ordine e ai soccorsi sarà disegnata di fronte al mercato multietnico, ha ricordato il sindaco. Questa parte dell’intervento consentirà di eliminare la rotatoria di via Teramo, «che oggi rappresenta un imbuto che rallenta il flusso di auto», ma ci vorranno almeno due mesi, «speriamo di ultimare i lavori prima di Natale» è l’auspicio di Alessandrini e Del Vecchio. «Nel frattempo sarà mantenuta aperta la bretella che dalla rotatoria di via Teramo porta alla vecchia stazione - hanno spiegato sindaco e assessore -, strada di servizio che presumiamo verrà utilizzata più in direzione nord sud quando sarà riaperto corso Vittorio». Annunciati anche interventi per eliminare allagamenti su via De Gasperi, tratto di strada che conuce al Rampigna ed è stato realizzato senza fognature. In una terza fase sono previsti anche lavori di sistemazione al terminal bus. Resta il giallo del filobus, cui il Prg riserva il corridoio verde sull’area di risulta: «Per spostare il Filò su corso Vittorio ci vorrà il pronunciamento del consiglio comunale».

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