La storia: dall'intesa del 2001 ai ripetuti tentativi della politica di fermare la costruzione dell'opera
PESCARA. Ora c'è anche la tanto sospirata firma del contratto per il progetto della filovia tra la Gtm e la Balfour Beatty Rail. E' accaduto ieri mattina, in gran sordina, senza annunci pubblici questa volta. Forse per paura di un'altra figuraccia come quella di due settimane fa, quando il presidente Donato Renzetti, già con la penna in mano, non ottenne la delega alla firma dal suo cda. Così, alla cerimonia prevista all'Esplanade furono immortalati solo i camerieri.
Ora la firma sul contratto per la realizzazione della filovia sulla strada parco c'è, anche se occorrerà attendere la presentazione del progetto esecutivo da parte della società che si è aggiudicata l'appalto prima di passare alla fase decisiva: la cantierizzazione dell'opera. E qui, i tempi, restano incerti.
Storia lunga e contrastata quella della "Metropolitana leggera di superficie". La cosiddetta filovia fu progettata dodici anni fa con l'idea originale di snellire il traffico dei veicoli privati sulla direttrice Silvi-Francavilla.
Con delibera del presidente del consiglio di amministrazione del 12 luglio 2006, la Gtm (società di trasporto pubblico controllata dalla Regione) dispone l'aggiudicazione provvisoria della procedura ristretta per la realizzazione di un sistema Tpl elettrificato a tecnologia innovativa tra Pescara e Montesilvano alla Ati Balfour Beatty Rail spa - Apts Bv - Vossloh Kiepe di Milano. L'offerta presentata è di 25.110.000 euro, con un ribasso di 650.000 euro circa sulla base d'asta. La conclusione della gara fa seguito a quanto deciso con il protocollo d'intesa del 24 ottobre 2001 firmato nella sede del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Quel giorno, seduti allo stesso tavolo, c'erano il sottosegretario Nino Sospiri, l'assessore regionale ai Trasporti Mario Amicone, il sindaco di Pescara Carlo Pace e quello di Montesilvano, Renzo Gallerati. A mettere la firma per la Gtm sul protocollo d'intesa fu invece l'allora presidente del cda Gianni Teodoro, oggi vice sindaco al Comune di Pescara. L'iter fu poi definito dal nuovo presidente della Gtm, Ricardo Chiavaroli e completato con la firma di ieri mattina dal suo successore, Donato Renzetti. Vale la pena, oggi, ricordare gli attori di questi passaggi decisivi per la realizzazione della filovia, perché tutto ciò che è accaduto dopo e, soprattutto, in tempi recentissimi, è stato il frutto di spinte e di manovre politiche. A volte plateali e alla luce del sole. Altre, meno. L'ultimo tentativo di bloccare la firma del contratto con la Balfour, in attesa del voto di Montesilvano, la dice lunga su quanto la vicenda della filovia abbia diviso l'opinione pubblica e la politica per via del destino della strada parco. Il tratto di metropolitana leggera di superficie da realizzare riguarda solo il primo lotto dell'opera: gli 8,170 chilometri che dividono Montesilvano dalla stazione centrale di Pescara. Per completare il progetto occorrerà procedere poi con i restanti tre lotti: dalla stazione centrale alla stazione Portanuova; dalla stazione Portanuova alla pineta e dalla stazione Portanuova all'aeroporto. In realtà, il progetto originario della filovia prevedeva anche un collegamento tra Silvi e Montesilvano, reso complicato dalla necessità di realizzare infrastrutture rilevanti (una strada e due ponti sul Saline) che hanno suggerito per il momento si soprassedere.
Per il completamento dell'opera occorrono complessivamente 56 milioni di euro circa, di cui 31 (divenuti 36 con gli interessi maturati) già finanziati per la realizzazione del primo lotto. Ora tutti gli ostacoli per il via libera al cantiere sembrano superati. Anche se il fronte del "no" è pronto a giocarsi un'ultima carta: quella del progetto esecutivo.