PESCARA Trenta giorni per riaprire alle auto corso Vittorio Emanuele, ma solo in un senso di marcia, limite di velocità a 30 chilometri orari e oltre 110mila euro in bilancio per riportare la viabilità cittadina alla situazione “quo ante operam”, ossia prima della pedonalizzazione decisa dalla precedente giunta targata Luigi Albore Mascia. Nella cifra che l’amministrazione presieduta dal sindaco Marco Alessandrini andrà a spendere nei prossimi mesi, sono compresi una serie di accorgimenti che porteranno al rifacimento della segnaletica lungo l’arteria e le vie perpendicolari, al recupero di 166 parcheggi nelle aree limitrofe, alla predisposizione di barriere per separare la porzione destinata alla sede carrabile da quella pedonale, all’installazione di 12 telecamere in corrispondenza dei varchi di accesso alla zona a traffico limitato e, infine, all’abbattimento della tanto contestata rotatoria di via Teramo. Il corso riapre al traffico. I nuovi interventi che andranno a rivoluzionare la viabilità di corso Vittorio Emanuele sono stati snocciolati ieri mattina dal sindaco Alessandrini e dal suo vice Enzo Del Vecchio, nel corso di una conferenza stampa a cui ha partecipato buona parte dei consiglieri e degli assessori di maggioranza. Dopo il dibattito post campagna elettorale e in seguito a una serie di incontri e sopralluoghi con commercianti, cittadini e associazioni di categoria, la nuova amministrazione ha scelto di invertire la tendenza rispetto a quanto deliberato dal centrodestra, ma non prima di «aver svolto tutte le verifiche necessarie e indispensabili per comprendere la qualità del nuovo tracciato da piazza della Repubblica a via Genova». Tra un mese, la corsia lato mare, in direzione sud-nord (da Pescara a Montesilvano), riapre al traffico ordinario, alle bici, ai mezzi di soccorso e al trasporto pubblico. La corsia lato monte, in direzione nord-sud (da Montesilvano a Pescara), invece, resta interdetta alle auto, ma aperta al passaggio dei mezzi di soccorso e al trasporto pubblico. Lungo il corso, entra in vigore la cosiddetta “zona 30”, ossia il limite di velocità non superiore a 30 chilometri orari. Telecamere di sicurezza. Contestualmente al ripristino della percorribilità al traffico ordinario, saranno messi in esercizio 12 impianti per rilevare gli accessi abusivi alla ztl, «secondo le prescrizioni e raccomandazioni del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti», rileva Del Vecchio, annunciando «una sperimentazione di 30 giorni che ci consentirà di valutare eventuali correttivi». Questi i varchi dove saranno posizionate le telecamere: via Mazzini angolo viale Regina Margherita, via Piave angolo viale Regina Margherita, via Trento angolo via Fabrizi, via Umbria angolo via Trieste, via Firenze angolo via Trieste, via Milano angolo via Emilia, via Mazzini angolo via Poerio, via Roma angolo via Fabrizi, via Roma angolo corso Vittorio Emanuele, corso Umberto angolo corso Vittorio, via Piave angolo corso Vittorio, via Mazzini angolo corso Vittorio. I costi degli interventi. Si spenderanno 43mila 920 euro per portare a termine questa prima parte di lavori, comprese le infrastrutture per contenere i flussi di attraversamento e le ringhiere che separano la porzione destinata alle auto da quella per bici e pedoni, il rifacimento della segnaletica lungo il corso e le strade limitrofe via Emilia e via Milano, che subiranno un’inversione del senso di marcia. Altri soldi, pari a 67mila 205,19 euro, saranno destinati al secondo step dei lavori. Secondo e terzo step. Come annunciato ieri da sindaco e vice sindaco, entro Natale è prevista «la realizzazione di opere finalizzate a sospendere il transito ordinario sulla cosiddetta “controstrada” sulle aree di risulta e all’adeguamento infrastrutturale della strada adiacente la stazione ferroviaria via Bassani–Pavoni, via Ferrari, imbocco di via del Circuito, via De Gasperi e via Michelangelo». In particolare, ci sarà l’eliminazione della rotatoria all’incrocio con via Teramo, che porterà al recupero di 126 nuove aree di sosta. Per il futuro ci saranno interventi anche nella zona del terminal bus, definita “terra di nessuno”. «E’ previsto», rimarca Del Vecchio, «di regolare l’accesso da via Michelangelo con telecamere di sicurezza, in modo da sanzionare il divieto alle auto private. Ci saranno nuovi spazi per gli autobus e il recupero di altri 40 parcheggi. E nulla esclude che corso Vittorio possa chiudere al traffico durante il week-end». «Non demoliremo nulla di quanto già realizzato dalla scorsa amministrazione», garantisce Alessandrini, «i costi di questi interventi assumono particolare importanza, poiché nulla era stato previsto nel progetto originario di riqualificazione».