Il segretario confederale Serena Sorrentino: “Il problema non è agevolare i licenziamenti ma estendere le tutele”
“Non ci pare che il ministro Alfano sia diventato improvvisamente presidente del Consiglio magari rispolverando, dieci anni dopo e i disastri compiuti, l'onorevole Sacconi al Ministero del Lavoro”. E' quanto afferma il segretario confederale della Cgil, Serena Sorrentino, in merito alle parole di oggi del titolare del dicastero della Giustizia, Angelino Alfano.
“Fino a prova contraria nei venti anni che abbiamo alle spalle, quelli dei governi di centrodestra a guida Berlusconi e di cui Alfano e Sacconi sono stati autorevoli esponenti, si sono tagliate le tasse ai ricchi e aumentate quelle sul lavoro e sull'impresa. Il tutto mentre sul mercato del lavoro si sono fatte leggi che, come solo risultato, hanno determinato precarietà e disoccupazione”, aggiunge la dirigente sindacale.
“Articolo 18? Statuto dei Lavoratori? Sarebbero questi i problemi? Come 'agevolare' i licenziamenti? Il tema da affrontare è come si crea occupazione e, parallelamente, come vanno estese le tutele anche a chi non le ha. Alfano cita la Spagna e l'Inghilterra come esempi 'virtuosi' ma la sola cosa chiara è che, con tutta evidenza, non ha letto con attenzione i dati sulla disoccupazione e sulla precarietà che le riforme del lavoro hanno prodotto in quei paesi. Se è quello il modello, più che #cambiaverso Renzi #cambiapolitica”, conclude Sorrentino.