Dove si comperano i biglietti del treno? Pochi alle biglietterie delle stazioni, ormai pochi nelle agenzie di viaggio, molti invece per i viaggi delle Frecce e di Italo si comperano in Internet.
Poi ci sono i biglietti chilometrici acquistabili dai giornalai e dai tabaccai. E vanno sempre più di moda le macchinette (monocolore quelle di Italo e tricolore quelle di Trenitalia). Possono fare tutto, parlano, accettano soldi e carte di credito/bancomat e persino possono destinare un euro per beneficienza. Ma sono molto lente (con mano esperta ci vogliono 4 minuti per avere il biglietto). E quando si guastano son guai, perché le stazioni periferiche ormai sono “impresenziate” e la manutenzione deve arrivare da chissà dove.

Scena: Capalbio (Maremma), lo scorso week-end.
Azione: spente le macchinette, spenti i visori. Tutto è in tilt tranne la campanella, ed il treno in perfetto orario. Alle 18.00 della domenica aspettano per il rientro a Roma 108 persone. Di più saranno alle 20.00 ed un po’ meno son stati per le corse delle 16.00 e delle 17.00. Diciamo 400 persone? Più o meno. Naturalmente tutti cercano il bigliettaio sul treno che, probabilmente vista la mal parata, si ritira in buon ordine in cabina di guida. Morale, nessuno paga, o meglio nessuno PUO’ pagare: 400 x 8 euro circa: 3.200 euro. C’è persino chi cerca di fare il biglietto su Prontotreno, ma non si possono acquistare biglietti un paio d’ore prima della partenza del treno, figuriamoci a bordo.

Messaggio: ing. Soprano ci pensi, ma se il bar di fianco alla stazione fosse obbligato in sede di concessione o di comodato a vendere i biglietti? Se la vendita dei biglietti fosse condizione vincolante per aprire un esercizio commerciale in locali ex FS o che affacciano sui binari? E quante Capalbio ci sono in Italia? Quante macchinette vengono danneggiate. Nessuno danneggia il cassiere di un bar, mi creda.