E' l'emendamento presentato al Jobs act e in particolare all'articolo 4 sul riordino delle forme contrattuali. Sorrentino (Cgil): “Va bene il contratto a tutele crescenti, ma bisogna cancellare il decreto Poletti”. Resta il nodo dell'articolo 18
"Per le nuove assunzioni" viene previsto "il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all'anzianità di servizio". È quanto prevede l'emendamento presentato dal governo al Jobs act e in particolare all'articolo 4 sul riordino delle forme contrattuali.
“Il governo graduerà le tutele e il periodo in cui saranno crescenti nel decreto delegato”, ha spiegato il sottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova, a margine della riunione in commissione Lavoro del Senato dove è stata presentata la proposta. "Se il Parlamento fa la delega, il governo eserciterà la delega. Se si impantana, potremmo agire con la decretazione d'urgenza", come affermato ieri dal premier. "Siccome penso che il Parlamento agirà", il governo procederà con i decreti delegati, ha affermato Bellanova, rispondendo a una domanda sull'ipotesi di un intervento con decreto legge.
L'obiettivo è far diventare il contratto a tutele crescenti la forma principale di inserimento del mondo del lavoro per il tempo indeterminato. Il testo dell'emendamento è stato condiviso dai partiti della maggioranza durante una riunione questa mattina a Palazzo Madama e sarà votato domani (18 settembre) dopo il parere della commissione Bilancio. La modifica non tacita in ogni caso le polemiche sull'articolo 18, che riguarda i casi di licenziamento senza giusta causa e che potrebbe convivere anche con questa nuova tipologia di contratto.
"Da quello che abbiamo capito non c'è nel disegno di legge delega il progetto di abolire l'articolo 18. Articolo che comunque è già stato modificato dalla legge Fornero, e che oggi ha effettività sullo 0,032% dei lavoratori. Discutere di questo vuol dire non occuparsi dei veri problemi del mercato del lavoro". Così Serena Sorrentino, segretario confederale della Cgil, questa mattina ad Agorà Estate, su Rai Tre.
"Bisogna ridurre le forme di lavoro - ha aggiunto - 46 sono troppe. Va bene il contratto a tutele crescenti. Ma bisogna cancellare il decreto Poletti. Ci vuole poi un ammortizzatore generale, non pagato dalla fiscalità generale".
Cgil, avviare confronto con Cisl e Uil per mobilitazione unitaria
Il direttivo della Cgil ha dato mandato alla propria segreteria, come richiesto dal segretario generale, Susanna Camusso, nella relazione introduttiva dei lavori, “di realizzare un confronto con le segreterie di Cisl e Uil, per verificare le disponibilità allo sviluppo di una mobilitazione unitaria su una piattaforma condivisa”.