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Data: 18/09/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Il Comune apre ai sindacati: sospeso il corteo anti-tasse. Oggi nuovo incontro per discutere di Irpef e possibili agevolazioni

Domani non scenderanno in piazza ma, hanno precisato, «la nostra manifestazione di protesta non è annullata ma solo sospesa». Tutto dipende dall’esito dell’incontro di oggi a Palazzo di città e che fa seguito a quello di ieri mattina, servito a stemperare gli animi. Dopo tante parole, i sindacati si aspettano un gesto concreto dell’amministrazione comunale, leggi la disponibilità a rivedere le aliquote sulle tasse cittadine che, conti alla mano, «in percentuale peseranno di più sulle fasce deboli della popolazione, proprio quelle che siamo determinati a difendere» hanno detto all’unisono Emilia Di Nicola (Cgil), Luca Piersante (Uil), Umberto Coccia (Cisl), Gianna De Amicis (Ugl) e Paolo Castellucci (Spi-Cgil).
I sindacati mantengono alta la guardia contro Tari, Tasi e soprattutto contro l’addizionale Irpef, pasata dallo 0,49 allo 0,8 per cento: un salasso. «A una famiglia con reddito di 26mila euro e due figli a carico la sola addizionale Irpef costerà 208 euro contro i 127,40 di due anni fa. E pagherà 252,80 euro di Tasi per un’abitazione principale con rendita catastale media di 700 euro, a fronte dei 111,60 euro pagati per l’Imu del 2012 - hanno spiegato i sindacalisti in conferenza stampa -. Duro il colpo anche per i pensionati: «Quelli con reddito minimo di poco superiore ai seimila euro, che percepiscono meno di 500 euro al mese, per un’abitazione con rendita catastale di 500 euro dovranno sborsare 152 euro di Tasi contro i 94 dell’Imu di due anni fa». Determinante l’assenza di detrazioni che con l’Imu erano invece concesse (200 euro per prima casa più 50 euro per ogni figlio convivente Under 26). «Maggiore è la rendita catastale dell’immobile, minore è l’incremento della tassa» è stato poi osservato, evidenziando un’altra disparità che i sindacati considerano inaccettabile.
Al tavolo di ieri i sindacalisti hanno quindi avanzato controproposte e suggerimenti per mitigare la stangata sui meno abbienti. Hanno chiesto di reinserire per la Tasi le detrazioni di 50 euro a figlio e hanno contestato il fatto che «i pensionati sono esclusi dalle detrazioni sulla Tari, tassa sui rifiuti». E’ stato chiesto anche di elevare a 24mila euro la soglia di reddito minimo da esentare dall’addizionale comunale Irpef. «Auspichiamo di poter discutere di tutto questo alla riunione di domani (oggi, ndr)» hanno detto in conferenza stampa nella sede della Cgil.
Tutto ciò premesso, gli stessi sindacalisti hanno però ammesso d’essere rimasti ammutoliti quando ieri in Comune hanno potuto leggere i veri dati sullo stato delle finanze a Palazzo di città. «La situazione è purtroppo molto più drammatica di quanto si pensasse e certo chi ha determinato questo pre-dissesto non può ergersi oggi a difensori dei tartassati» è l’accusa lanciata da Paolo Castellucci, condivisa dai suoi colleghi, nei confronti del centrodestra fino a ieri al governo della città. «Siamo tra l’incudine e il martello, c’è da definire una manovra per riequilibrare il bilancio da qui a fine anno e dobbiamo limitare l’impatto sulle fasce deboli» ha commentato Umberto Coccia. «Abbiamo visto atti e numeri, non è escluso che i revisori dei conti diano parere negativo - ha aggiunto Castellucci - e questo significherebbe dover fare ricorso al fondo legato alla legge per il riequilibrio finanziario, al massimo per 34 milioni, da restituire in dieci anni: scelta che taglia del 10 per cento ogni spesa di bilancio, fa lievitare al massimo le aliquote, blocca l’indebitamento e paralizza il Comune. Sarebbe la fine».

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