Per il 2014, salvo sorprese dell’ultimo minuto, i conti del trasporto pubblico romano saranno chiusi grazie alla cassaforte a tempo della gestione commissariale del debito capitolino ante 2008. I cento milioni mancanti per salvare l’Atac, oltre ai 140 assicurati dalla Regione, saranno quindi «prestati» dal commissario straordinario Massimo Varazzani, sotto forma di mancati trasferimenti dal Comune. La scelta è praticamente obbligata, visti i tempi stretti: il decreto del governo che suggella il piano di rientro triennale del Campidoglio arriverà entro la prossima settimana e la Pisana non può aggiungere altri fondi, a quelli già stanziati, avendo già approvato la manovra per l’anno in corso.
LA SOLUZIONE
Escludendo l’ipotesi di un pagamento cash da parte di Palazzo Chigi, improponibile al momento, resta infatti in piedi soltanto la soluzione legata all’aiuto del commissario, già utilizzata nel 2013 per pareggiare attivo e passivo nel bilancio di Palazzo Senatorio. Ieri Ignazio Marino ha incontrato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio e avuto un nuovo colloquio telefonico con Nicola Zingaretti per definire gli ultimi dettagli del piano di rientro, che attualmente è al vaglio del ministero dell’Interno, in quanto dicastero responsabile degli enti locali. «Siamo certi che nel 2015 ci saranno risorse sufficienti per il trasporto pubblico locale, come abbiamo indicato nel piano di rientro», spiega il sindaco.
IL FUTURO
Ma se per l’anno in corso la strada sembra ormai tracciata, per quello a venire la partita è ancora tutta da giocare. Con due punti fermi: la Regione ha garantito un nuovo incremento dei trasferimenti, da 140 a 180 milioni, e sarà impossibile rivolgersi di nuovo alla gestione commissariale. L’amministrazione capitolina vuole comunque avere certezze sulla disponibilità di fondi per il futuro. Visto che il governo, a quanto pare, non indicherà la cifra nel decreto, a Palazzo Senatorio si punta a farla rientrare dalla finestra, a quota 240 milioni, mediante un emendamento al patto di stabilità da far presentare a parlamentari romani del Pd. L’obiettivo è sempre quello: far arrivare i trasferimenti statali per il tpl direttamente a Roma Capitale, senza dover passare per la Regione. Ma anche questo percorso si presenta tutto in salita.
RIQUALIFICAZIONE
Dalla riqualificazione di piazza Porta Pia al recupero dell’ex Forte Portuense, dal completamento di un palazzetto dello sport a Corviale agli scavi del Mausoleo di Augusto. Sono alcuni dei 26 interventi finanziati dal Campidoglio grazie al recupero di 38 milioni di euro di fondi per Roma Capitale, rimasti inutilizzati. Ieri è arrivata la firma del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan sul decreto che rende effettivamente disponibili i soldi. «Ora, finalmente, possiamo far partire i primi cantieri dei 26 progetti che in poco tempo renderanno migliore il volto della nostra città», spiega l’assessore capitolino ai lavori pubblici, Paolo Masini. Queste attività «muoveranno in vario modo altri milioni di euro utili all’economia e all’occupazione romana» sottolinea Gianni Paris, presidente della commissione Roma Capitale.