La signora Maria, ha più di 70 anni e vive sola nella sua casa del centro storico di Lanciano. Ogni tanto deve recarsi in ospedale per controlli di un malanno, per fortuna non grave. «Non ho la macchina e neppure guido - dice - e così, se non trovo qualche volenteroso che mi accompagna, devo andare a piedi, tra gradoni e saliscendi: oltre due chilometri tra andata e ritorno. Da qui all’ospedale non ci sono collegamenti. Siamo isolati». Un esempio, e se ne potrebbero fare a decine, di come a Lanciano il trasporto pubblico urbano si trovi all’anno zero, inesistente.
Ma non è solo l’ospedale senza collegamenti con il centro storico. Quale bus collega i quartieri del Mancino e di via Milano col Comune e il mercato coperto? Nessuno. E come si va, se non a piedi o con un mezzo privato, alle Poste centrali di via Rosato o all’Ufficio delle Entrate di via Tinari? Dal centro hanno persino portato via la sede dei vigili urbani: dalla centralissima piazza Plebiscito alla zona stadio. Nesun collegamento neppure con la nuova stazione della Sangritana.
E’ vero che dallo scorso anno sono state istituite le postazioni di bike sharing (biciclette condivise a ricarica elettrica) ma, a parte le giornate di freddo e pioggia, non è la soluzione adatta per gli anziani, persone a cui maggiormente le famiglie affidano il disbrigo di pratiche burocratiche nelle strutture pubbliche e private. Problemi anche per molti studenti delle scuole superiori che ogni giorno devono raggiungere a piedi gli Istituti che frequentano. «La Regione non ci aumenta il chilometraggio che più volte abbiamo richiesto», questa è da sempre la risposta del Comune. Ma basterebbe rivedere i percorsi, quasi immutati da vent’anni, per ottenere qualche risultato positivo. Qualche anno fa un Comitato con politici, cittadini e rappresentanti di autolinee si era messo al lavoro per riprogettare il trasporto pubblico a Lanciano. Com'è finita ce lo dice un cittadino che ne faceva parte: «Un po’ alla volta tutto è stato lasciato finire nel dimenticatoio, eppure si era individuata la necessità di rafforzare i collegamenti con i quartieri di nuova espansione». Un progetto che sarebbe bene recuperare.