PESCARA. «I ribassi d’asta delle opere pubbliche serviranno a installare giochi per bambini disabili». E’ il contenuto di una direttiva per gli uffici comunali firmata ieri dal sindaco Marco Alessandrini (nella foto). «Una direttiva», spiega il sindaco, «che recepisce una mozione approvata all’unanimità dal Consiglio comunale. L’atto chiedeva di destinare le somme dei ribassi d’asta delle opere pubbliche alla dotazione di giochi per bambini disabili nei parchi cittadini che al momento sono oggetto di interventi di manutenzione o la cui gestione è in corso di appalto. Ad oggi la mozione, approvata nella seduta dell’11 novembre del 2013 e presentata a firma dell’allora consigliere comunale Maurizio Acerbo, non aveva mai avuto un seguito da parte dell’esecutivo e quindi non era mai arrivata agli uffici». «Considerato», conclude Alessandrini, «l’obiettivo che abbiamo e che reputo trasversale, come lo è stata detta mozione, di rendere Pescara una città coesa, inclusiva, ritengo sia una priorità dell’amministrazione fare dell’intenzione una buona pratica, al più presto e ove sia immediatamente possibile».di Paola Toro wPESCARA Chi ha meno paga di più, almeno di tasse. I sindacati fanno i conti in tasca all'amministrazione comunale (e ai cittadini) in termini di impianto fiscale facendo affidamento su quanto approvato fino ad ora. Cgil, Cisl, Uil e Ugl criticano in maniera compatta le attuali decisioni della giunta del sindaco Marco Alessandrini, che, sostengono i rappresentanti dei lavoratori, sembrano danneggiare più di tutti pensionati, famiglie con figli e proprietari di immobili dalle rendite catastali più basse. Già, perché col nome breve e facile di Iuc si sottintendono tre tasse (Imu, Tasi e Tari) e, a conti fatti, gli importi sono tutt'altro che convenienti per le tasche dei contribuenti. Intanto, la manifestazione di protesta prevista per domani pomeriggio è sospesa, anche se non annullata. Questo perché la giunta comunale ha aperto con i sindacati un “tavolo di concertazione”: cioè, è disposta ad ascoltarli valutando la possibilità di andare incontro alle esigenze delle categorie meno tutelate. Quali sono queste categorie, secondo i sindacati? I pensionati, innanzitutto, quelli che hanno un reddito mensile di poco più di 460 euro e che, se nel 2012 pagavano l'Imu (supponendo una rendita catastale di 500 euro) di 94 euro, ora ne pagheranno 152 di Tasi, la Tassa per i servizi indivisibili del comune che spetta ai proprietari di immobili ma anche, in percentuale, agli inquilini di una casa affittata: 58 euro in più che di certo, sommate a tutto il resto, pesano eccome. Sempre i sindacati fanno un altro esempio, quello di una famiglia con due figli con meno di 26 anni, che, se prima con l'Imu poteva godere di detrazioni per i ragazzi a carico, ora non potrà più farlo con la Tasi, che le costerà a parità di rendita catastale 141 euro in più. Anche l'addizionale comunale non fa sconti. Da 98 euro a 160 oltre la fascia di esenzione fissata a 15.050 euro. Emilia Di Nicola (Cgil), Luca Piersante (Uil), Umberto Coccia (Cisl) e Gianna De Amicis (Ugl), incontrando i giornalisti, ieri mattina, hanno anche detto come paradossalmente una famiglia pescarese la cui abitazione abbia una rendita catastale di 350 euro venga a pagare, nel 2014, 70 euro di Tasi in più rispetto all'importo Imu del 2012; e come, al contrario, il proprietario di un'abitazione dalla rendita catastale di 1.200 euro paghi invece 80 centesimi in meno rispetto alle stesse voci. Ancora: una rendita catastale media, di 700 euro, produrrà una tassazione aumentata di 41 euro e 20 centesimi, per la Tasi del 2014 rispetto all'Imu del 2012. Quanto alla Tari, la Tassa sui rifiuti, i sindacati hanno messo in evidenza il fatto che al momento non sono previste riduzioni per i pensionati. «Per loro», ha detto Di Nicola, «va introdotto il regime della detrazione». Nel mirino anche le addizionali Irpef. «Questo», ha sottolineato Di Nicola, «è un problema serissimo. Chiediamo non solo di mantenere l'esenzione per la fascia della popolazione con un reddito fino a 15.050 euro, ma anche di non aumentare l'addizionale da 0.49 a 0.80 per chi rientra nella fascia di reddito 15.050-28.000 euro». Oggi pomeriggio alle 16, intanto, i sindacati incontreranno Alessandrini nella speranza di raggiungere un accordo sulle loro proposte. Ieri, però, un incontro in municipio già c'è stato, ed è servito ai sindacalisti per conoscere la situazione debitoria del Comune di Pescara. «Quella del Comune di Pescara», ha detto Coccia, «è una situazione di pre-dissesto perché mancano all'appello 80-100 milioni di euro. La situazione è oggettiva e dimostrata dalle carte che ci sono state fornite. Tuttavia, pesa in maniera profonda sulle tasche dei cittadini più deboli la manovra predisposta dall'amministrazione. Per questo abbiamo avanzato delle proposte per attenuare e rendere la tassazione più sopportabile».