Adesso è tutto certificato nero su bianco dal collegio dei revisori e non c’è polemica politica che tenga: il Comune è in predissesto finanziario e dovrà affrontare la procedura di legge prevista per riequilibrare i conti. Non si potranno accendere nuovi mutui, ci sarà il blocco delle assunzioni, si dovranno tagliare del 10 per cento le voci di spesa e, soprattutto, nel periodo di “riabilitazione” si dovranno applicare le aliquote massime delle tasse comunali che sono già al massimo, in verità. Da chiarire la possibilità di confermare le agevolazioni per Tasi e Imu. «L’importante è rispettare i parametri di legge e il percorso rigido che ci è stato indicato - ha chiarito Guido Dezio, dirigente alle finanze -. Se così sarà, avremo margini per manovrare».
Parere favorevole ma con riserva. Questo il pronunciamento dei revisori dei conti riguardo al piano predisposto dall’amministrazione di Marco Alessandrini per il bilancio di oggi e di quelli successivi fino al 2016. In altre parole, la situazione era talmente rischiosa, se non compromessa, da suggerire l’immediato ricorso alla procedura più severa ma anche più di garanzia. Nel documento dei revisori si legge infatti: «Si esprime parere favorevole sulla proposta di bilancio di previsione 2014- 2016 a condizione che essa sia emendata nell’applicazione del disavanzo....». E ancora: «Si ritiene insufficiente e inadeguata la manovra esposta nella nota integrativa per far fronte alle criticità... evidenziate da questo collegio...». Il verdetto dei revisori dice che «senza alcun indugio occorre porre le basi per il ricorso a strumenti straordinari o pluriennali di riequilibrio strutturale, come previsto dal Tuel, articoli 193, 194, 243-bis e 243-ter». Il percorso è tracciato «ma sarà comunque il consiglio comunale a dire cosa fare per la procedura di riequilibrio finanziario, in gergo tecnico dissesto pilotato» ha aggiunto Dezio in una conferenza stampa convulsa, alla presenza del sindaco Alessandrini e dell’assessore alle finanze Bruna Sammassimo.
La soluzione è complessa e articolata. In sostanza, vanno adottate le misure del piano di rientro - in cassa mancano 50 milioni di liquidità e c’è un disavanzo di 4,2 milioni per questo 2014 che sarà impossibile colmare con l’ordinario - in modo da presentare al Mef una domanda accoglibile per la concessione dei milioni, una trentina circa, per procedere al riequilibrio pilotato dei conti. «Ci vorrà qualche mese per definire il tutto» ha precisato lo stesso Guido Dezio.
Sul piano politico, Alessandrini c’è andato giù duro: «Faccio un passo indietro: siamo stati noi del centrosinistra, a fine luglio, ad approvare il bilancio della passata amministrazione e che il centrodestra non ha avuto il coraggio di votare - ha detto il sindaco -. Fatta la premessa, se ora non seguissimo questo duro percorso arriverebbe il commissario. Anche per questo, dunque, non mi piace l’idea che siamo tutti uguali - ha detto Alessandrini -. Chi ci ha preceduto ha messo la polvere sotto il tappeto che ora è stato scoperchiato e con la polvere si respira male: dobbiamo risolvere con senso di responsabilità perché è così che noi intendiamo la politica». In sintonia il capogruppo del Pd Marco Presutti: «Ci stanno facendo passare come compagine di sanguisughe, invece noi abbiamo riassestato il bilancio. Il punto cruciale è nella gestione squilibrata degli ultimi anni».
Vittima dello stress. D’Angelo lascia
Il suo compenso, con l’aggiunta del costo dello straordinario forfettizzato, aveva scatenato le proteste dell’opposizione che non ha digerito la sua nomina a Capo di Gabinetto del sindaco. In questi due mesi Camillo D’Angelo è stato un prezioso riferimento per Alessandrini, grazie alla sua competenza in materia di finanza e anche per la sua notevole esperienza in politica, da assessore e da vice sindaco fino al 2009. Un aiuto di cui sindaco e maggioranza dovranno fare a meno: per motivi di salute, legati peraltro al forte stress cui è stato sottoposto, D’Angelo ha infatti deciso di lasciare l’incarico, non senza dispiacere suo e dell’entourage. In bocca al lupo.