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Pescara, 24/11/2024
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22/09/2014
Il Tempo d'Abruzzo
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Nuove Province, mezzogiorno di nomi. Scade oggi il termine per la presentazione delle candidature Il prossimo 4 ottobre la pubblicazione, il 12 amministratori al voto |
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PESCARA Pochi candidati certi, tutti gli altri saranno scelti all'ultimo momento: sono le elezioni del 12 ottobre per le «nuove» Province che in Abruzzo riguarderanno Pescara, Chieti e Teramo, mentre per il Consiglio provinciale dell'Aquila la scadenza è il 2015. Fra tre settimane, le Province saranno trasformate in enti di secondo livello, una sorta di assemblea dei sindaci, visto che saranno proprio loro a occupare gli scanni delle tre assemblee. Le liste dei candidati devo essere presentate entro oggi e il 4 ottobre saranno pubblicate. Nel Teramano voteranno 580 amministratori, a Pescara 400 e a Chieti 1.100. Il sistema prescelto è quello del cosiddetto voto ponderato, nel senso che avrà maggior valore quello dei sindaci e consiglieri dei Comuni più popolosi. Queste elezioni non hanno lo stesso appeal delle Comunali o delle Regionali, dal momento che i poteri sono risicati e le indennità sono azzerate. Tutti i tre presidenti uscenti hanno già bocciato la riforma Delrio (sottosegretario alla presidenza del Consiglio ed ex presidente dell'Anci) e non muoiono dalla voglia di riproporre la candidatura, tant'è che uno di essi (Enrico Di Giuseppantonio a Chieti) ha comunicato la sua rinuncia. Di certo, tutti concordano nell'affermare che la spending review sulle Province fa risparmiare poco più delle briciole al Governo «perché i veri sprechi sono altrove». Quanto ai candidati, detto della Provincia di Chieti, dove Di Giuseppantonio si è tirato indietro per tornare a fare il sindaco di Fossacesia a tempo pieno, il centrodestra sta cercando il suo successore in una rosa di nomi che va da Tiziana Magnacca (sindaco di San Salvo) a Luciano Marinucci (San Giovanni Teatino) e Nicola Scaricaciottoli (Paglieta). Nel centrosinistra, invece, le acque sono agitate e la sfida dovrebbe riguardare l'ex assessore provinciale del Pd Antonio Tamburrino (sindaco di Montenerodomo) e il sindaco di Lanciano, Mario Pupillo. A Pescara, di contro, il quadro sembra già delineato con il centrodestra che ha amministrato negli ultimi cinque anni pronto a ricandidare Guerino Testa, che pure ha l'impegno di capogruppo di Ncd al Comune, ma Testa deve ancora dire «sì». Certa invece la scelta del centrosinistra che punta su Antonio Di Marco, più volte sindaco di Abbateggio, ed ex capogruppo del Pd alla Provincia, che ha battuto la concorrenza di Luciano Di Lorito (Spoltore). A Teramo, infine, hanno fatto e cose più velocemente di tutti, con i rispettivi candidati definiti da tempo: per il centrosinistra l'ex sindaco di Bellante e capogruppo uscente del Pd in Consiglio provinciale, Renzo Di Sabatino, e per il centrodestra il sindaco di Atri, Gabriele Astolfi, che ha prevalso su Umberto D'Annuntiis, sindaco di Corropoli. Tra i due presidenti uscenti che hanno rinunciato, Walter Catarra a Teramo ed Enrico Di Giuseppantonio a Chieti, solo quest'ultimo è uscito allo scoperto per motivare la decisione. «Preferisco essere ricordato come l'ultimo dei presidenti eletti e non il primo dei nominati - sostiene Di Giuseppantonio con un pizzico di orgoglio - È una scelta che prendo perché la gestione dell'Ente richiede particolare attenzione anche alla luce delle enormi difficoltà finanziarie, che in questi anni hanno attanagliato come una morsa la Provincia». Siccome, poi, Di Giuseppantonio è stato rieletto sindaco a Fossacesia, la sua decisione è meno "dolorosa" e così può dedicarsi anima e corpo alla città che nella precedente esperienza amministrativa aveva trasformato in un piccolo gioiello incastonato nella costa dei trabocchi. Oltre al rilancio di Fossacesia, Di Giuseppantonio ha un altro grande obiettivo: «Voglio impegnarmi attivamente per la costruzione anche in Abruzzo del grande partito del moderati che sta prendendo forma nella costituente nazionale. La nostra regione ha bisogno di un grande partito autenticamente popolare e democratico, che guardi davvero al territorio come risorsa preziosa per lo sviluppo. I tempi sono maturi perché le forze che si riconoscono nel popolarismo, nella moderazione e nella politica dei fatti concreti uniscano idee, impegno e passione per una grande squadra che avrà l'arduo impegno di costruire un Abruzzo vincente».
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