Iscriviti OnLine
 

Pescara, 24/11/2024
Visitatore n. 740.944



Data: 27/09/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Renzi, visita in città a ottobre, fondi e governance le urgenze. Il Pd: «Risorse certe e Pezzopane al Governo al posto di Legnini»

Niente salamelecchi o passarelle, un «grazie» per i fondi appena stanziati e subito disponibili (575 milioni in totale, un mezzo miracolo), ma soprattutto un elenco di cose da risolvere, in primis sui fondi e la governance. Il Pd aquilano accoglierà il premier Matteo Renzi (visita entro metà ottobre, con data ancora da definire) senza fare sconti di sorta, «come ha fatto con tutti gli altri presidenti»: si parlerà, si discuterà, ma serve si litigherà, per dirla con Giovanni Lolli. D’altronde servono risposte urgenti che lo stesso vice presidente della Giunta regionale ha elencato. Sui fondi in primis, perché i 525 milioni (250 dallo «Sblocca Italia» e 275 anticipando la rata 2019 della vecchia legge di Stabilità, quella da 1,2 miliardi in sei anni) consentiranno forse di sfangare il 2014, ma lasciano scoperto il 2015; il Pd, dunque, si aspetta che Renzi sostenga la battaglia per tornare al meccanismo modello-Cassa depositi e prestiti: un mutuo, magari da un paio di miliardi, con rata minima, con l’ok dell’Europa. Ma c’è anche la grande questione della governance da risolvere. Senza Legnini e Aielli mancano due pedine fondamentali. Ecco perché il partito (ieri c’erano anche Pietrucci, De Paolis, Palumbo, Stefano Albano) chiede a gran voce innanzitutto che Stefania Pezzopane diventi sottosegretario con delega specifica alla ricostruzione («C’è una sola persona che può farlo ed è lei, no a uno qualsiasi» ha detto Lolli), e poi che arrivi immediatamente l’ok per Aldo Mancurti a capo della struttura tecnica di missione («È inconcepibile che ancora non ci sia la firma» ha tuonato Cialente). Per la successione di Aielli, invece, sono stati bollati come «fantasiosi» i nomi di Barca e Letta, anche perché non si sa ancora quale procedura dovrebbe attuare il Governo. Infine ci sono alcune questioni urgenti sulle quali il Pd chiede a Renzi di accelerare. Per varare la legge-Legnini sulla ricostruzione servirà tempo: si farà un percorso in commissione, in Parlamento, per giungere alla sintesi di più testi (uno, del Pd, è a firma Pezzopane e sarà presto condiviso con la città). Almeno due o tre mesi. Nel frattempo, dice il Pd, bisogna prorogare i contratti dei precari del sisma e, aggiunge Cialente, sbloccare alcuni fondi per il bilancio comunale, gli affitti, la manutenzione di Map e Progetto Case. «Questo è il terremoto che è costato meno nella storia» ha detto il sindaco sostenendo che con 3,5 miliardi la città sarà ricostruita. La Pezzopane invece si è schermita («Non parlo di cose che mi riguardano»), ma ha detto con chiarezza di aspettarsi da Renzi «orientamenti chiari sul futuro».

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it