PESCARA Allungare l’asse attrezzato fino all’interporto di Manoppello deve’essere una priorità nell’agenda della nuova Provincia: Luciano D’Alfonso ha dato così il suo personalissimo benvenuto «al presidente Antonio Di Marco». Intervenuto alla presentazione della lista del centrosinistra, il presidente della Regione ha già incoronato con largo anticipo (si vota il 12 ottobre) il sindaco di Abbateggio e candidato del Pd che avrà per avversario il presidente uscente Guerino Testa (Nuovo centrodestra). «Ho visto in giro tante persone a braccia aperte che non vede l’ora di abbracciare Di Marco presidente», ha aggiunto icasticamente. Perché per lui, Luciano pigliatutto, la sconfitta del centrosinistra alla Provincia nel 2009 «è stata una sanzione degli Dei». Ora, ne è arcisicuro, pagato il pegno a un periodo vissuto controvento, il centrosinistra è pronto a riprendersi un ente che aveva sempre guidato prima del colpaccio del centrodestra. Per D’Alfonso, la Provincia, benché retrocessa ad ente elettivo di secondo grado, non è un insieme di luoghi Comuni, «ma un ente che può e deve avere il suo peso nella pubblica amministrazione». Per esempio, alla voce infrastrutture, chiodo fisso di Luciano Ovunque. Del resto, il progetto di allungamento dell’asse attrezzato è un vecchio pallino di D’Alfonso che ne parlava fin dal 2003. Ieri è tornato alla carica e ha galvanizzato candidati e platea con il suo inesauribile repertorio di giacimenti lessicali. «Credo che la Provincia – ha aggiunto – sia l’ambito territoriale ottimale (pensava all’Ato o è solo un caso? ndr) per il governo di area vasta, ma è necessario fare in modo che si possa girare per le sue strade in maniera ottimale, perché al momento ci vuole il cavallo. Sapere che in campagna elettorale giravo in camion, ebbene mi è capitato più volte di dover fermare il camion e proseguire a piedi, sono ancora troppi i piccoli Comuni dove non si arriva in automobile, vogliamo darci una mossa o andare avanti ancora a dorso di mulo?». Ancora in tema di infrastrutture, D’Alfonso ha ricordato che «pure l’asse stradale Loreto-Penne deve diventare una priorità, nonostante che al momento sia oggetto di attenzione della magistratura». E poi i fiumi che per D’Alfonso sono «un’infrastruttura di Dio», quindi pur sempre un’infrastruttura: «I fiumi - ha sottolineato - non devono avere disinteresse, anzi occorre un’alleanza di chi ha nel proprio territorio questa infrastruttura della natura. Facciamo anche in modo che ci sia una maggiore attrazione di imprese». Non poteva mancare, in chiusura, una perla dedicata ad Antonio Di Marco: in questo caso, D’Alfonso ha chiamato in causa la maieutica socratica per spiegare come è nata la candidatura del sindaco di Abbateggio e quanto grande sia la condivisione della coalizione sul suo nome: «Molte levatrici - ha detto - hanno contribuito a questa felice gravidanza per dare alla luce il futuro presidente della Provincia».