ROMA - Non c'è pace per l'Ugl. Il segretario nazionale Geremia Mancini, eletto appena due mesi fa, si è dimesso oggi a sorpresa, spiegando che è venuto "lo spirito unitario" e aggiungendo che le sue dimissioni sono irrevocabili. Mancini è la seconda vittima del caos in cui è piombato il sindacato 'di centrodestra' nell'era post-Renata Polverini e non solo a causa della crisi di consenso e rappresentanza dell'area politica di riferimento. Il predecessore di Mancini, Giovanni Centrella, è stato costretto a dimettersi a luglio per le conseguenze dell'inchiesta della procura di Roma che lo vede indagato per appropriazione indebita di fondi del sindacato, qualcosa come 250 mila euro che secondo l'accusa il dirigente avrebbe utilizzato in parte comprare una casa poi intestata al figlio.
L'Ugl aveva pensato di superare lo scandalo affidandosi a Geremia Mancini, già sindacalista Cisnal, abruzzese della provincia di Pescara, uomo senza grandi ambizioni di potere e dunque senza grandi nemici interni. Anche per questo la sua elezione, lo scorso 26 luglio, era avvenuta quasi all'unanimità, ma già odorava di soluzione di transizione. Nella nota odierna che annuncia le dimissioni, l'Ugl non spiega le ragioni della decisione di Mancini. Contattato dall'Ansa, il segretario uscente ha spiegato: "Sono un uomo dell'unità: così mi ero proposto
e così ho lavorato questi due mesi, ma queste condizioni sono venute meno e ho preferito rimettere il mandato. Prima della mia elezione - ricorda Mancini - c'erano due componenti in campo, con diverse vedute, un confronto molto vivace. Poi si si sono ricomposte intorno al mio nome, e sono stato eletto con un solo voto contrario e tre astenuti. Ho accettato con spirito di servizio".
Ad appena due mesi da quella elezione, Mancini ha constatato però che "non c'è più la possibilità di condurre la segreteria con uno spirito unitario". "Si sono rimessi in moto meccanismi che, per carattere, non mi sento di governare", dice il segretario dimissionario, confermando che, aldilà dei grandi tempi su cui l'Ugl è chiamata a impegnarsi in questo momento (a cominciare dalla riforma del lavoro), a pesare sulla sua scelta sono soprattutto problemi interni all'Ugl, incluse "le riforme statutarie" di "un sindacato che va rivisto".
Domani si riunirà la segreteria confederale Ugl per fissare la data del Consiglio nazionale che dovrà scegliere il nuovo segretario.